mercoledì 15 aprile 2009

Classe politica italiana e scelte vergognose nelle candidature alle elezioni europee.

Venire a conoscenza delle scelte effettuate dai leader dei partiti sui nomi dei candidati alle elezioni al Parlamento europeo di Strasburgo fa indignare, per non dire altro. Sembra che il Parlamento europeo, che dovrebbe essere il massimo dell’ambizione dello Stato italiano a farsi rappresentare nel migliore dei modi da uomini e donne della cultura e della politica, sia pieno di personaggi che sono esattamente il contrario di come dovrebbero essere. Scrive il giornalista Alessandro Trovino sul Corriere della Sera che il Parlamento europeo di Strasburgo è “pieno di pensionati italiani di lusso che bighellonano dalla mattina alla sera”. Basta leggere i nomi dei nostri rappresentanti nel Parlamento di Strasburgo per capire come stanno le cose. La sinistra fa eleggere sindacalisti a riposo mentre la destra invia parlamentari in pensione. In pratica si tratta di “eurofannulloni strapagati, assenteisti cronici e pensionati di un residence di lusso”. I nostri straordinari capibastone dei partiti italiani, ovvero i detentori del potere politico, cioè i vari Berlusconi, Franceschini, Bossi et Company hanno finora trattato Bruxelles come “un parcheggio in attesa di incarichi più prestigiosi”. Questa è la notizia che vogliamo commentare oggi. Lo sapevamo. Diciamo la verità, lo sapevamo tutti che la situazione fosse questa. Ma per svariati motivi lo avevamo dimenticato. Presi da altri pensieri, preoccupati dalla crisi economica, dal terremoto, dall’idratazione di Eluana, dal razzismo romano che spranga i poveri immigrati di colore, dalla caccia al rumeno e da mille altre incombenze lo avevamo perso di vista. Cosa volete che possa interessare all’”italiano quadratico medio”, cioè al “pensionato di Voghera”, dei nomi dei parlamentari europei che l’Italia invia a Strasburgo ogni inizio legislatura se la maggior parte degli italiani, ignoranti su tutto e in particolare sulle lingue e sulla geografia, non sanno neanche dove si trovi e che cosa rappresenta Strasburgo nella politica europea? E’ l’ennesimo sdegno che siamo costretti a mostrare per un fatto politico che l’Italia onesta non merita. Questo è un paese che non riesce a pensare in grande e in maniera pulita neanche se lo metti a pane e acqua per lustri. Il nostro, purtroppo, è un paese che è interessato solo dai fatti di politica locale, in cui ciò che conta per la gente sono la televisione con i suoi programmi stupidi e diseducativi come il Grande Fratello, il calcio con la solita violenza negli stadi in cui il paese dà il peggio di sè, la lettura dell’oroscopo del furbacchione astrologo Branko ogni mattina, la politichetta dei municipi, la politica “in grande” del nostro Super-Iper-Mega Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che facendo volare parole grosse come “popolo delle libertà, democrazia e anticomunismo” è riuscito persino a entusiasmare eminenti esponenti del Vaticano che tutti felici hanno detto che “finalmente i cattolici italiani hanno un vero partito di riferimento nel Pdl”. Alla faccia della separazione tra Stato e Chiesa e, soprattutto, alla faccia di quell’etica che è stata la bandiera delle grandi figure della politica nazionale ormai sepolta e dimenticata come nel caso di due nomi che valgono per tutti: Ugo La Malfa e Giovanni Spadolini. La nostra proposta è duplice: da un lato a Strasburgo dovrebbero andare i nostri migliori giovani che si affacciano alla politica con entusiasmo e voglia di fare e dall’altra di lasciare a casa i vecchi e superati tromboni della politica italiana che ci fanno solo vergognare di essere rappresentati da gente del genere. Il nostro voto sarà dato solo ai giovani. I vecchi stiano a casa!

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