giovedì 30 aprile 2009

Conferme delle buone notizie: il senso dell’editoriale di Mario Calabresi.

Diciamo la verità: eravamo curiosi di leggere l'editoriale di Mario Calabresi con il quale il giovane nuovo Direttore si sarebbe presentato ai suoi lettori firmando il primo numero del giornale "La Stampa" di Torino. Eravamo sicuri che avrebbe scritto un buonissimo editoriale. Sapevamo anche che sarebbe stato volutamente sotto le righe, avrebbe parlato con modestia sia nella forma, come nei contenuti. Ma non sapevamo come lo avrebbe fatto. Oggi abbiamo avuto il piacere di leggerlo e siamo rimasti più che soddisfatti. Ci è piaciuto molto. C'è tutto il Mario Calabresi che lo contraddistingue. Modestia, senso critico, apertura verso il nuovo, conferma della tradizione, difesa dei valori, sfida per il futuro, ma soprattutto non c'è nulla di nulla di pretenzioso, di sovrabbondante, di vanitoso, di altezzoso, di fuori delle righe. Ecco l'URL per l'edizione integrale dell'articolo. A noi è piaciuto in particolar modo il passaggio finale, quando dice:

La sfida per i giornali è oggi quella di riuscire a decifrare la complessità offrendo chiavi di lettura. È di essere credibili, affidabili, corretti e curiosi. Il giornalismo non è intrattenimento, tanto meno l’inseguimento dell’ultima stranezza: mi sta a cuore che si spieghi se la febbre suina è davvero pericolosa, senza cadere in un sensazionalismo fine a se stesso, o se un terremoto può essere previsto senza farsi condizionare dalle convenienze politiche. Adesso per me comincia un’avventura nuova come direttore di questo giornale, e ho un doppio debito di gratitudine verso Giulio Anselmi non solo per avermi lasciato un giornale bello e autorevole, ma anche per aver creduto in me quando mi assunse all’Ansa diventando il mio primo direttore. Il direttore che invece non ho mai avuto è stato Indro Montanelli. Quando vent’anni fa mi chiese se volevo fare il praticante, non ne avevo l’età e stavo iscrivendomi all’università, però poi mi regalò una passeggiata nei giardini di Porta Venezia, a Milano. Di quella camminata mi piace ricordare la sola cosa che secondo lui avrei dovuto stamparmi in testa: “I giornalisti sono al servizio dei giornali e i giornali dei lettori. Chi pensa il contrario farebbe bene a cambiare mestiere.

Il richiamo a un maestro come Indro Montanelli non poteva non farci che piacere. Anche noi abbiamo messo all’inizio del nostro blog un riferimento al grande giornalista toscano che abbiamo sempre seguito con piacere e deferenza. Siamo sicuri che Mario Calabresi sarà un ottimo Direttore. Gli auguriamo buon lavoro.

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