lunedì 24 agosto 2009

Il singolare sostegno del Vaticano all'intoccabile amico Silvio Berlusconi.

Eccoci qui, dopo le vacanze, a esercitare di nuovo il nostro diritto di critica. Su questo aspetto vogliamo essere chiari e precisi. La critica è un diritto fondamentale e inalienabile di qualunque cittadino che desidera comunicare il suo pensiero in questo paese. Tra l'altro è un diritto riconosciuto dalla nostra Carta costituzionale. Punto e basta. Noi vogliamo esercitarlo nel migliore dei modi, soprattutto nei confronti dei ricchi prevaricatori che si sono dati alla politica facendo il loro interesse personale con un conflitto di interesse colossale. Oggi parleremo delle due personalità più importanti del paese, cioè del duo Berlusconi-Bagnasco. Diciamo la verità: quello che sorprende nelle mancate dimissioni di Silvio Berlusconi da Capo del governo non è che egli non si sia dimesso ma che abbia ricevuto un mutuo sostegno dal Vaticano a non farlo. Sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario. A nostro avviso si tratta di un vero scandalo. Chiariamo bene questa questione. Qui per scandalo non intendiamo uno scandalo politico. Non c'è nessuno scandalo politico da parte del Presidente della Cei nel sostenere un governo amico. Un esempio per tutti. La vergognosa decisione legislativa di Berlusconi a favore dell'immissione in ruolo nello Stato italiano dei docenti di Irc (Insegnamento della Religione Cattolica) nominati inizialmente - lo ricordiamo - dal Vicariato invece che dallo Stato italiano è, e rimane, una decisione politica che, per quanto sconveniente e inopportuna, oltrechè mortificante per i docenti statali che hanno dovuto superare difficili concorsi ed esami, non fa scandalo perchè è tipicamente politica. Quello che fa scandalo e sconcerta, viceversa, è il mancato contrasto delle Gerarchie cattoliche (Vaticano e Presidenza Cei) alla modalità in cui si struttura il potere di Silvio Berlusconi. Ed è ancora più grave la mancanza di un linguaggio chiaro laddove invece impera la prudenza ecclesiale di tipo manzoniano. Gesù diceva che «il vostro parlare sia si si, no no» e non come il Padre Provinciale che discutendo con il Conte Zio sembravano attori di teatro che "dicevano e non dicevano". Ciò che sconcerta dell'assordante silenzio del Presidente della CEI Card. Bagnasco è che il modello di vita berlusconiano è esattamente il contrario di quello che viene proposto dalla Chiesa nella sua giusta prospettiva evangelica e pastorale. Vi sembra una cosa da poco? I valori e i principi che esaltano gli aspetti morali, etici e valoriali della Chiesa cattolica sono in netta contrapposizione con i comportamenti licenziosi e i facili costumi proposti dalle televisioni di Re Mida Berlusconi. Risulta peraltro incomprensibile come la Chiesa non si sia finora scagliata con vigore e severità sul tema della “allegra” attività ludica - di tipo non proprio evangelica - delle notti berlusconiane. Bene ha detto mons. Mogavero quando invita Berlusconi a evitare di produrre "modelli diseducativi come la corsa alla ricchezza, al successo, al potere e all'uso della donna". Peccato che mons. Mogavero non è Sua Eccellenza Eminentissima Card. Bagnasco e il suo j'accuse nel panorama politico non conta molto. Nel mentre le gerarchie cattoliche hanno fatto il diavolo a quattro, mobilitando milioni di attivisti, nella crociata contro il preservativo, nella negazione della sepoltura di Welby, nella crocifissione pubblica della famiglia Englaro (ricordate le famose bottigliette di acqua minerale sui sagrati delle chiese?), nella scomunica della bambina brasiliana di appena nove anni che si è rifiutata di partorire il frutto dello stupro del patrigno, etc., le stesse Autorità con prudenza manzoniana fastidiosa, hanno finora - di fatto - taciuto sulle licenziose e piccanti notti di Berlusconi con soggetti femminili che non possono essere definite delle educande. Questo è il vero scandalo da condannare. La morale della Chiesa cattolica è forse diventata relativa o, peggio, elastica?

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