giovedì 30 luglio 2009

La questione del dialetto della Lega Nord: ridicolaggini e assurdità da ignoranti.

Siamo alle solite. La Lega Nord di Bossi, con le sue richieste strampalate, ritorna alla ribalta sul problema della disunità d’Italia invocando ad alta voce che si faccia di più. Invece di chiedere e pretendere dal suo indecente compagno di politica nazionale Silvio Berlusconi più etica e più moralità nella politica italiana va controcorrente e urlando chiede che nelle regioni del nord ci sia più dialetto e meno italiano. Invece di pretendere dal barzellettista e frequentatore di veline non proprio illibate Silvio Berlusconi più rigore e severità nella gestione delle norme del codice penale da applicare con fermezza e inflessibilità ai mascalzoni in generale e ai manager e dirigenti pubblici in modo specifico, continua a gridare di volere meno “terroni” e più dialetto, come se parlando più di “cadrega” e meno di onestà improvvisamente la politica diventasse più adeguata alle esigenze della Lombardia. Quel testone di Bossi non vuol capire che con le spacconate, peraltro buttate a vanvera un giorno si e l’altro pure, è vero che si prendono più voti lombardi ma è altrettanto vero che si punisce sempre di più l’intelligenza dei settentrionali che legittimamente chiedono più trasparenza, meno malversazioni e più onestà in politica come nella società. Ne vogliamo parlare qui brevemente per non far passare l’idea sbagliata e fuori luogo che il partito dei leghisti - tra l’altro un partito razzista, spregiudicato, intollerante e discriminante - venga additato come un partito che fa gli interessi della gente del nord, che usa la sua forza elettorale per migliorare la società del nord. La verità è un’altra. Alla Lega Nord non interessa minimamente l’aspetto morale ed etico nella politica. Non interessa neanche una società più giusta, più efficiente e più onesta. Al Sig. Bossi interessa solo sfruttare la sua forza e la sua immagine per ricattare quel potentissimo "milanese fallito" che si realizza più nel raccontare barzellette piccanti ai Capi di Stato che a fare gli interessi generali del paese. E’ da “utili idioti”, altresì, che un più o meno folto gruppo di parlamentari leghisti offenda sistematicamente la gente che non parla il dialetto meneghino e poi non faccia assolutamente nulla per fermare lo scempio di una scuola pubblica che ormai non produce né cultura, né bravi e onesti cittadini. Insieme ai due ministri del nord, Moratti e Gelmini, la Lega Nord di Bossi è complice nell’avere ridotto la scuola italiana nella più ignorante scuola dei paesi più industrializzati. Il razzismo, ricordiamolo sempre, è figlio dell’ignoranza e la Lega Nord in questo settore primeggia alla grande.

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