giovedì 14 aprile 2011

Solo disprezzo per chi ha approvato la legge sul processo breve.

Davanti all’approvazione in Parlamento della legge sul processo breve, che delegittima sempre più l’idea di una giustizia equa e adeguata in cui chi sbaglia paga e, soprattutto, risarcisce le vittime del loro crimine, siamo arrivati in Italia alla fine dell’idea dell’etica e della morale. Imporre ai deputati di centro-destra di votare una legge che permetterà a Silvio Berlusconi di salvarsi dalle condanne in tribunale significa che tutta la politica italiana ormai non ha più senso. Questa non è politica è solo malaffare. Cos’altro può più accadere di peggio dopo questa sconcezza nazionale? L’idea che si possa approvare una legge per evitare al Presidente del Consiglio una condanna certa ci fa vergognare definitivamente di appartenere a un paese che è ostaggio di una cricca di affaristi e di criminali della verità. Chiudiamo qui questa pagina indecorosa di politica e di storia patria. Aggiungiamo solo che questa faccenda non finirà qui, perché la storia e il futuro siamo sicuri si incaricheranno, al momento giusto, di far vergognare questa volta gli autori della legge e i loro discendenti. Passerà del tempo, passeranno anni, probabilmente decenni ma alla fine non vorremmo essere nei panni di coloro che hanno per cognome quello del più vergognoso Presidente del Consiglio che l’Italia abbia mai avuto. Anche coloro che hanno manovrato la nave della vergogna avranno quel che si meritano: il ludibrio perenne per avere ucciso il senso di giustizia.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Zeno,
l'art.111 della Costituzione italiana, afferma il principio del giusto processo ,sostenendo che una delle sue caratterisitche debba essere la ragionevole durata, e che la legge debba assicuarla. La stessa giurisprudenza della Corte Europea, ha più volte sottolineato nelle relative sentenze, che "la ragionevole durata del processo è un imperativo per tutti i procedimenti, in particolare in quello penale ". Sempre la stessa Corte ha ribadito, che la ratio di tale principio sta " nell'evitare che una persona sotto accusa resti troppo a lungo nell'incertezza della sua sorte " essendo consapevole che un processo sia civile che penale, comporti notevole sofferenza sia psicologica che fisica all'imputato, specialmente se innocente.A questo proposito sostengo che ben vengano le leggi del Governo attuale, che riducano i tempi della prescrizione dei processi, favorendo così sia la rapidità di questi ultimi che l'accertamento dei fatti e che tutelino le garanzie dei cittadini sottoposti ad un processo.
Cordiali Saluti
Alessandro

Zeno ha detto...

Carissimo Alessandro,
Grazie del commento. Che belle parole. Siamo tutti arciconvinti che le cose dette dall'art.111 della Costituzione italiana e dalla Corte Europea siano giuste. E chi potrebbe dire di non essere d’accordo? Il fatto è che nel caso della legge pro-Berlusconi a cui mi riferisco nel post la norma non ha nulla a che vedere con il fatto che il Capo del Governo, sfruttando questa legittima esigenza, si costruisca a misura una legge per non essere condannato. Cosa c’entra la retroattività nel processo breve con l’art.111? Io vado molto al di là delle intenzioni sue e di Berlusconi affermando che sono addirittura per il *processo cortissimo*, cioè per un processo che si potesse concludere entro 1 mese con sentenza in giudicato. Dunque, lei comprenderà che il problema non è il processo breve perché il sottoscritto è più *avanzato e civile* di Berlusconi e di tutti coloro che lo servono, umiliando la dignità del Parlamento che è strumento di esercizio personale di un solo uomo. Che ci sia dolo e malafede nel provvedimento legislativo pro-Berlusconi si vede subito dal fatto che c’è la retroattività, che è l’unica cosa che interessa Berlusconi. A Berlusconi non interesse nulla della civiltà giuridica. A Berlusconi interessa solo avere una legge ad personam per evitare la condanna. Faccia togliere la retroattività alla norma in modo tale che Berlusconi venga giudicato da un tribunale della Repubblica e io sarei d’accordo con la legge. Ma qui è in ballo molto di più della civiltà giuridica. E’ in ballo la possibilità o meno che Berlusconi venga giudicato colpevole di reato. E tutte le sue belle parole non valgono nulla. E’ solo ipocrisia. Per non parlare poi del fatto che la sentenza è ingiusta contro le vittime dei reati che non avranno più alcun risarcimento. Te capì il mio bel fijuol?

Anonimo ha detto...

Caro Zeno,
è vero, sono d'accordo con lei sulla retroattività, ma aggiungo che il centro-sinistra, durante il governo Prodi, si è completamente disinteressata dei problemi relativi al " giusto processo " come previsto dalla Costituzione, ma ha soltanto litigato sulla gestione del ministero della Giustizia , vedi querelle Di Pietro-Mastella, e sostenuto l'indulto !
Alessandro

Zeno ha detto...

Anche il centro-sinistra ha le sue responsabilità, forse più di quelle del centro-destra. Vada a rileggersi tutti i post contrari al centro-sinistra che ho scritto contro (uno per tutti) il *compagno Diliberto*. La voglio omaggiare dicendole di darle la chance di convincere il suo Berlusconi a fare quello che ho proposto: un *processo brevissimo* di 1 mese, eseguito da giudici che dovrebbero lavorare senza sosta per arrivare a sentenza definitiva. Berlusconi, se è in buona fede e se è convinto della validità del processo breve, dovrebbe solo togliere una cosuccia da nulla nell'attuale testo, ovvero la retroattività della norma. Ci sta? In bocca al lupo e convinca il Capo del governo.

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