martedì 6 agosto 2013

Leggi ad personam che rientrano dalla finestra.


Abbiamo capito il nuovo gioco di Berlusconi & C. Dietro i toni misurati e la disponibilità al dialogo del Pdl, Berlusconi & C. tentano di forzare la mano al Presidente della Repubblica e al Parlamento. Come? Semplice. Con un capolavoro di ipocrisia e di richiamo alla cosiddetta "Scienza del Diritto". Cosa vuol dire questo? Vuol dire che si fa ricorso alle grida dell'Azzeccagarbugli. Ricordate nei Promessi Sposi, quando l'Azzeccagarbugli diceva a Renzo che il suo caso era perfettamente previsto dal “Diritto” del tempo e non c’era di che preoccuparsi, salvo poi, dopo che Renzo ebbe nominato Don Rodrigo, passare dalla ragione al torto e che le famose grida (v. Diritto medesimo) non valevano più? Bene. Lo stesso stanno tentando di fare Brunetta e Schifani, capigruppo del Pdl in Parlamento. La coppia ha detto due cose importanti. La prima. Hanno discusso col Capo dello Stato di "una possibile soluzione per garantire una qualche forma di «agibilità politica» a Berlusconi". Fuori metafora, Berlusconi garantisce la continuità del governo e il Presidente della Repubblica, con un classico do ut des, non si impiccia di ciò che la maggioranza di governo vuole fare per salvare Berlusconi. La seconda. La maggioranza si darà da fare per giudicare formalmente, con una votazione, che la legge Severino nel caso di Berlusconi è incostituzionale perché retroattiva e, dunque, inapplicabile solo per lui. Insomma, la solita "legge ad personam" . La novità sta nel fatto che stavolta la legge ad personam non viene fatta da Berlusconi per Berlusconi ma da Letta per Berlusconi. Come dire che la legge ad personam viene in verità approvata dal Pd. A noi tutto questo modo circospetto e segreto ci ricorda la fase che precedette in Parlamento la votazione della mozione che “Ruby era la nipote di Mubarak”. Te capì?

Nessun commento:

Support independent publishing: buy this book on Lulu.