venerdì 10 ottobre 2014

Basta con la italianità degli stranieri.


Facciamola finita col fatto che tutte le volte in cui nel mondo si scopre una personalità premiata per le sue doti ed ha un cognome italiano ecco che da noi si inneggia più per le sue origini che per la sua bravura. L'ultimo caso, ma ce ne sono centinaia, riguarda il recente Premio Nobel per la letteratura assegnato al francese Patrick Modiano, uno scrittore francese. Sembra che sia talmente francese che non gli è mai passato per la mente di non esserlo. Wikipedia alla voce Modiano Patrick dice: "Nasce a Boulogne-Billancourt, città poco distante da Parigi, il 30 luglio 1945, figlio di Albert Modiano, un ebreo francese di origini italiane, e di Louisa Colpijn, un'attrice belga di etnia fiamminga". Dunque, il nuovo Premio Nobel è un francese nato in Francia. E' figlio di un altro francese che ha sposato una belga ed ha il nonno probabilmente italiano. Usiamo l'avverbio di dubbio perchè non si sa quasi nulla di certo del suo albero genealogico. Ma se anche il nonno fosse veramente italiano che cosa cambierebbe nella vita dello scrittore francese? Era e rimane francese. Il provincialismo italiano in questi casi rischia di farci cadere nel ridicolo. Il rivendicare a tutti i costi radici italiane è diventato da molto tempo un vero e proprio sport nazionale, come se le qualità del premiato con un pizzico di italianità diventassero immediatamente determinanti. Cerchiamo di essere seri per favore. Ci sono articoli sui giornali in cui si scrivono più parole per le sue origini pseudo italiane che per i suoi lavori. Ma si può essere più provinciali di così? Continuare a fare giornalismo in termini così limitati, arretrati e meschini è una follia. Siamo stufi di una stampa che invece di andare al sodo e spiegare il senso delle opere del nuovo Premio Nobel, mettendo a fuoco la sua personalità e le sue qualità (che sono e rimangono francesi), viceversa, cicaleggia inutili radici italiane che non spostano di "un millimetro" le qualità dell’interessato. Ha proprio ragione Ennio Flaiano quando dice che gli italiani sono "un popolo che corre sempre in soccorso ai vincitori".

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Due sono le epressioni che odio di più. La prima "Mi vergogno d'essere italiano" la seconda "Paese di merda". Sono epsressioni che denotano la pochezza di chi le pronuncia , visto che non ha altri modi di esprimere il dissenzo e perchè no la rabbia. Cosa c'azzecca questo , direbbe Tonino Di Pietro, niente ma dimostra la realtà del nostro modo d'essere, pronti a gettarci , metaforico, la cosidetta pioggia di feci in testa ed altrettanto pronti ad esaltare una , supposta, predominanza culturale. Ovviamente creata ad arte da pseudo giornalisti i quali non sanno , o lo sanno, di fare un cattivo servizio. Si è pronti a denigrarci come lo si è ad osannarci, si concordo questo è il segno , neppure tanto sommerso, di provincialismo!

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