giovedì 16 ottobre 2014

Notai inaffidabili e romanità infangata.


Due dati numerici: 30 milioni di euro e 2 individui. A cosa si riferiscono i due numeri? Il primo è il patrimonio di Alberto Sordi che deve essere ereditato dai legittimi eredi. Il secondo rappresenta il numero di professionisti rinviati a giudizio per circonvenzione d'incapace. Non ci interessano i loro nomi ma le loro professioni. Si va da un notaio a un avvocato, oltre a casi minori di autista, badante, cuoche e giardinieri, compresi camerieri e cameriere. Che cosa hanno fatto di grave questa coppietta di "gentiluomini"? La Procura della Repubblica di Roma li ha incriminati per "circonvenzione di incapace". Notare per favore il tipo di reato come viene definito giuridicamente: "è un delitto che consiste nell'abusare dei bisogni o dello stato d'infermità o deficienza psichica di una persona al fine di procurare a sé o ad altri un profitto". Che vergogna! La pena per questo reato comprende la reclusione da 2 a 6 anni oltre a una multa. Sembra che i “magnifici due” avrebbero tratto vantaggio incassando circa il 5% dell’intero patrimonio di Alberto Sordi. La circostanza che ci induce a usare il ragionamento andreottiano che “a pensare male ci si azzecca sempre” riguarda per una seconda volta a Roma la presenza di un notaio. Vi ricordate l’altro caso di quel notaio che aveva fatto l’atto di compravendita con l’ex ministro berlusconiano Scajola in cui quest’ultimo dichiarò che gli avevano comprato la casa vicino al Colosseo a sua insaputa? Ecco, quello era un altro notaio, cioè un uomo di “Diritto romano”. A infangare la romanità oltre all’inerzia dei vari sindaci di Roma e dei vari dirigenti delle municipalizzate ci si mettono anche due uomini di Diritto. Per giunta romano. A infangare la romanità non bastavano i politici? Adesso ci si mettono anche gli operatori del Diritto? A Roma dicono: ’an famoni!

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Ci andrei cauto a definire questi personaggi "Romani" l'unica cosa che hanno di romano è il domicilio, detto questo, e senza nessuna polemica, questo, a mio avviso è la misura della caduta etica che colpisce, ormai, fasce sempre più elevate di quella che una volta si poteva chiamare "alta borghesia". Ci sta tutta, quando i lestofanti appartengono alla classe meno abbiente, ci sta meno quando questi provengono da quella classe che , per censo per istruzione e per disponibiltà economica dovrebbe essere meno permeabile al reato, certamente esecrabile, come quello descritto. Si sa  l'occasione fa l'uomo ladro, ma ci si aspetta questo, l'uomo, nella normale immagine, quello brutto e cattivo, come nel film, non certo quello in giacca e cravatta al quale hai concesso fiducia. Eppure, è evidente, non è il vestito che fà il monaco!

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