martedì 13 gennaio 2015

Il giallo del semaforo e il rosso dei politici.


Dopo la oceanica manifestazione pro-Charlie Hebdo di Parigi sentivamo il bisogno di “alleggerire” un po’ la pressione dell’informazione dovuta alla lettura dei quotidiani. Questa mattina ci siamo riusciti. Abbiamo trovato un articolo veramente interessante che avrebbe meritato qualche vignetta satirica alla Charlie. Si tratta della notizia che la Cassazione, con una sentenza che diremmo esemplare, ha stabilito che è sufficiente un intervallo di tempo di tre secondi per il giallo affinché gli automobilisti italiani possano fermarsi al semaforo. Voi direte perché questo numero di tre secondi? E’ molto? è poco? Il fatto è che sembra che molti sindaci di tutte le città del mondo usino abbassare questa soglia di qualche decimo di secondo perché con le contravvenzioni i loro bilanci crescono esponenzialmente. Sembra che il Sindaco di Chicago, abbassando il limite a 2,9 s, abbia fatto incamerare alle casse comunali circa 8 milioni di dollari in più. E noi qui a Roma, come siamo messi? I nostri “attenti e prudenti” automobilisti dell’Urbe saranno preoccupati per questa decisione? Basteranno loro appena 3 s? In condizioni normali si potrebbe fare una discussione seria su queste modifiche. Ma qui siamo non solo in Italia, paese notoriamente semiserio per non dire inaffidabile, ma addirittura a Roma, città manifestamente irresponsabile, dove i controlli sono affidati all’ordine dei vigili urbani, pomposamente chiamata Polizia Municipale, categoria notoriamente spudorata che macina il record mondiale di assenteismo col tasso dell’ 83 % di assenze dal servizio in una sola giornata. La conclusione? Con il loro comportamento da svogliati, l’inaffidabilità dei vigili rende la questione ridicola, assurda e diciamocelo francamente indecorosa. Siamo stati testimoni diretti di un episodio che ci ha riguardato personalmente e che vi vogliamo raccontare perché esemplare. Qualche decina di anni fa in auto a cinquanta metri dal semaforo vediamo scattare il giallo. Immediatamente deceleriamo e ci fermiamo. Appena fermi sentiamo alle nostre spalle il rumore dello stridio di una frenata improvvisa di un’auto che, a momenti, ci stava tamponando. L’automobilista, autore della bravata, tutto irritato si avvicina e urlando dice le testuali parole: «Ahooo! Qua a Roma noi nun ce fermamo cor rosso, e tu te fermi cor giallo? Ahoo! Ma che xxxxx fai»? Questo fu il biglietto da visita che noi avemmo quando arrivammo per la prima volta nella Capitale alcuni decenni fa. Ritornando alla sentenza, Vincenzo Borgomeo osserva che ”questo varrebbe in un Paese “normale” dove i limiti vengono rispettati ed esistono leggi precise sul tema. Da noi invece no: siamo nella più totale anarchia”. Borgomeo mostra troppo stile nel giudicare la situazione anarchica. In realtà a Roma si tocca con mano ogni giorno il grado di inciviltà assoluta della stragrande maggioranza degli automobilisti (per non parlare dei motociclisti), i quali più che anarchici sono anarcoidi, mostrano una notevole dose di intolleranza, di rozzo ribellismo e, fatto grave, sono impuniti. Non per niente l’aggettivo “a mpunito” a Roma è considerato sinonimo di furbetto, ribelle, indisciplinato. In poche parole, non soggetto alla giusta pena perché, a causa del sistema di complicità con chi avrebbe dovuto controllare, riesce quasi sempre a evitare la multa, quelle rarissime volte che viene fatta da un vigile. A quando una legge che licenzi gli assenteisti e gli incapaci che sono stati assunti per nepotismo nella pubblica amministrazione? O anche i politici e i sindacati passano col rosso, infischiandosene dei tempi dei colori dei semafori?

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Diciamolo sinceramente e con un pizzico di ironia, è più facile, o difficile a lei la scelta, sanzionare una auto in sosta o una auto in movimento ? dalla sua risposta si ha il grado di attuabiltà della cosidetta rivoluzione "gialla" Se oggi non si sanzionano auto in doppia, quando sono nella corretteza metaforica, o terza, quando sono in evidente divieto, quando i passaggi per persone in difetto di deambulazione, o gli attraversamenti pedonali sono nella quasi regola occupati da auto o, peggio motocicli, cè ancora qualcuno che dice , meno male ora ci saranno le multe! Mi permetta la battuta in dialetto. Ma de Che?

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