domenica 18 gennaio 2015

Orgoglio e presunzione.


La sconfitta alle primarie del centrosinistra in Liguria da parte di una anonima candidata renziana brucia per l’ex Segretario generale della Cgil. Vorremmo tranquillizzare Sergio Cofferati dicendo che i suoi amici e compagni Fassina, Civati & C. non hanno ancora lasciato il Pd ma hanno già le valigie pronte. Non sappiamo quanto potranno ancora resistere ma sono pronti a farlo: aspettano prima di fare l’imboscata a Renzi e poi tutti a cavallo. Insieme con la filiale di Syriza Italia potranno aspirare a molto di più di un governatorato. Cofferati afferma che dopo la sconfitta alle primarie non può rimanere in un “partito così". Il “partito così" è il Pd e la sua affermazione puzza di presunzione mille miglia ma soprattutto mostra troppo livore perché ha scoperto che la famosa Ditta Bersani & C non è più in grado di assicurare nessuna poltrona agli amici e compagni della prima ora. Scopriamo senza meravigliarci troppo che i Cofferati non sanno perdere alle primarie. Anzi, attaccano dicendo che ci sono stati degli imbrogli. Molto probabilmente avranno ragione ma esistono per questo organi di garanzia che hanno detto la loro confermando la vittoria della sua sconosciuta avversaria. La verità è che è finita la cuccagna del posto garantito, in questo caso a governatore di una regione, in altri a presidente di una provincia, o a sindaco di una città o addirittura a ministro di un governo. Prima la Ditta premiava la coerenza dei Grand commis comunisti, dando loro alti incarichi pubblici che la politica considerava di proprietà del partito. Adesso le primarie hanno scoperchiato la verità e cioè che basta una anonima e ordinaria candidata dello schieramento di Matteo Renzi per battere tutti i tromboni della vecchia classe politica ex comunista. Non è bastato il passa parola della sinistra residuale del Pd per permettere a questo ex condottiero del sindacato della Cgil una elezione facile. Dunque, Cofferati molla. Alla prima difficoltà politica della sua vita, con la strada in salita, si ritira. Sono lontani i tempi dei tre milioni di persone a favore dell’art.18. Adesso è un’altra partita. E' proprio vero il proverbio che dice che “un bravo giocatore si vede quando perde, non quando vince”. Noi crediamo che in questa vicenda abbia vinto la democrazia. Se ci sono le prove di imbrogli si rivolga alla magistratura ma smetta di vestire i panni di Clint Eastwood nei film di Sergio Leone. Il suo caso è patetico e le sue dimissioni saranno dimenticate nel giro di una settimana. Perdere alle primarie è la democrazia, bellezza!

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Ho dubbi se possa, o debba, essere la magistratura ad occuparsene, per due motivi, il primo che anche se di pubblico uso le cosidette primarie sono un fatto interno al partito la seconda, collegata ovviamente alla prima, è che non esiste nessuna legge che possa risultare violata se non quella della opportunità etica. Il punto è che non si deve ciulare il manico, il punto è che in qualsiasi, e lo sottolineo, qualsiasi contesto dove, nel quale, si forma una gara, elezione o altro si formano, automaticamente le cordate, amici degli amici, e così è anche in quella che sembrava una monolite di religiosa correttezza, a questo proposito invito a rivedere le elezione dei Papi nei conclavi, o qualcuno crede nell'intervento dello Spirito Santo ? Negli anni, le cose sono andate in questo modo, la famosa centralità democratica, e perchè no anche una certa forma di esclusione "razzista" esclusero i vari Amendola ed in un recente passato persino il vecchio, ormai, Presidente.
Le cose oggi sono cambiate, come giustamente lei rileva, oggi ci sono le primarie ma, queste, non hanno eliminato le cordate, quelle che fanno la differenza tra un isolato ed un gruppo vincente. Ecco che il nostro lamenta, a torto o a ragione, brogli, che come lei sa sono stati esclusi dai garanti, ma ,a ben vedere, anche su questo potrebbe esserci da discutere, cosa che ovviamente non è il caso di fare. Non certo per coprire ma solo per porre la parola fine. Forse, come lei scrive, è la fine di una vecchia nomenclatura o forse è la nascita di una nuova, ma come detto in queste cose mancherebbe la presenza dello Spirito Santo, presenza che sappiamo ha reso pulita anche la elezione più sporca Dobbiamo adattarci a questo. Si intende, laicamente, però !

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