giovedì 16 aprile 2015

Stupidità e riti inaccettabili della politica renziana.


Saggezza e intelligenza. Con le clamorose dimissioni del Capogruppo alla Camera la minoranza del Pd ha deciso di oltrepassare il Rubicone e adesso finalmente ha le carte in regola per dare lezioni di politica, con la P maiuscola, ai fautori del decisionismo. Finora la efficace e decisa minoranza del Pd ha alternato dichiarazioni di contesa politica a proposte pacificatorie. Ma adesso ha finalmente capito che non era più possibile continuare a subire il supplizio della graticola renziana. La minoranza del Pd ha finalmente compreso che il suo atteggiamento di disponibilità e di condivisione non meritava da parte di Renzi il cinismo col quale il premier si è mosso ieri sera nell’assemblea del Pd rilanciando quell’obbrobrio dell’Italicum. Tra l’altro avrebbe pericolosamente detto che: “va approvato così com’è, e chiedo all’assemblea un voto sì o no che vincoli tutti i deputati”. Gli italiani, dopo la prova di forza di ieri del premier (o dentro o fuori), sono arciconvinti che in questi momenti di delicata transizione per uscire fuori dalla crisi non ci voleva proprio un tipo alla Renzi a Palazzo Chigi. Il decisionismo renziano non piace ai cittadini. Li sconcerta. I cittadini sono stufi di decisionismo, di tattiche del tipo prendere o lasciare. Non possono e non vogliono più sentire parlare di decisioni immediate e di un governo che governi. I cittadini vogliono che il premier dialoghi con calma con la minoranza, eviti rotture ingenerose nei confronti della saggia e raziocinante Ditta di Bersani. Ai cittadini non piacciono dichiarazioni ridicole del tipo "o con me o contro di me”. Vogliono che non si agisca, che non si operi, che non si decida. Insomma, che si eviti di darsi una mossa per affrontare i problemi reali e più sensibili come quelli della disoccupazione e della redistribuzione del reddito per rinviarli il più possibile nel tempo. I cittadini non desiderano scontri che sbattano fuori i teorici del rinvio e della indecisione. Non vogliono "cadaveri politici" immediati a terra, insanguinati dai morsi violenti del vampirismo renziano. No. Desiderano solo che la maggioranza del Pd non decida di approvare questa o qualunque altra riforma elettorale in maniera tale che la sera delle votazioni non si sappia chi governerà questo paese per cinque anni con certezza. Ma ve la immaginate la suspence di una elezione nazionale in cui la sera della votazione non si sa chi diventerà il prossimo Capo del Governo come si faceva ai bei tempi della Prima Repubblica? Che bello che era. Pensate che dopo le votazioni passavano settimane e settimane prima di sapere chi sarebbe stato il Presidente incaricato. Altre settimane poi per le consultazioni del Capo dello Stato per dare l’incarico. E poi che bello che era la decisione del Presidente del Consiglio incaricato che accettava con riserva la nomina. La riserva era una "nota musicale" bellissima che richiamava alla mente l’idea che non c’era sicurezza che avrebbe accettato l'incarico e che tutto poteva essere cambiato. Che bello. Nel frattempo le Segreterie (con la S maiuscola) dei partiti si riunivano e si creavano tavoli di discussione per confrontarsi sulle proposte di programma da presentare al Presidente incaricato. E che bello che era quando le minoranze dei partiti si riunivano e chiedevano al loro segretario di tenere conto dei nomi dei futuri Ministri e Sottosegretari. Ecco come dovrebbero andare le cose e la minoranza del Pd ha fatto di tutto per convincere Renzi a procedere così. Ma Renzi, cocciuto e ingrato com’è, ha rifiutato. Nel Vangelo si racconta che Gesù in uno dei suoi memorabili discorsi alla gente disse: «Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno». Ebbene questo modo di ragionare, ancorchè venga riproposto dagli Evangelisti per bocca di Gesù, è sbagliato. I più non sono certo i Cuperlo, i Civati, i Fassina, i D’Attorre, i Bersani, etc. che giurano a ripetizione che la loro azione non è per non decidere ma per evitare disastri futuri provocati dalla riforma elettorale di Renzi. Pensate che se si approverà la riforma elettorale voluta da Renzi la sera stessa delle votazioni si saprà con certezza e, purtroppo con ribrezzo, chi governerà l’Italia per cinque anni. Che orrore. Pensate che raccapriccio quello di avere un governo con una maggioranza sicura scelto dagli italiani per cinque anni senza che qualche minoranza possa impedirlo o farlo dimettere. Ci dispiace ma Renzi ha torto completo su tutta la linea e noi dobbiamo molto alla minoranza del Pd che sta lottando strenuamente per migliorare l’Italia. Te capì?

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Ho appena letto un interessante articolo firmato dal Prof. Pasquino, nel quale ci dice la sua sulla questione della legge elettorale, Ovviamente ne canta i difetti , proponendo un sorta di legge copia di quella francese, battezzando così questa in Gallicum. Evidente che il latino, almeno nella parte che riguarda le leggi elettorali, nel nostro Paese è ancora un lingua viva!
Credo sia di unanime convincimento che nessuna legge elettorale è perfetta, si deve mediare tra la esigenza della governabiltà e quella della rappresentatività, vi fossero state queste necessità nella Atene che doveva affrontare le armate persiane starebbero ancora a discutere, ma erano altri tempi. Oggi si invoca la democrazia, se si è costretti ad accettare, obtorto collo, le decisioni che non ci convincono, si declama democratica invece una decisione ottenuta con il ricatto della crisi. Ma non è di questo che si parla, si parla invece della necessità di prendere decisoni, quelle famose che consentirono agli Ateniesi di fronteggiare i Persiani! Non è solo nostra prerogativa essere eternamente divisi, è un uogo comune che gli altri Paesi non lo sono, è nostra prerogativa invece non essere come gli altri, avere l'eterno problema della decisione finale. Ieri, ho seguito, fino ad un certo punto, su servizio pubblico, il diabttito con Bersani e i giornalisti, ebbene lasciando a parte gli interventi di questi ultimi mi ha colpito un passaggio dell'ex segretario quando descriveva una situazione, secondo lui anomala, creata da una direttiva del governo Berlusconi in materia di appalti. La cosa mi ha lasciato interdetto, il fatto che ha detto e non ha detto, ha aperto porte a dubbi sulla legalità ma non ha chiuso sulle responsabilità, ove queste ve ne fossero. Lascia perplessi questo modo di fare, non desidero assolutamente instituire i tribunali del popolo di infausta memoria ma, credo, è peggio dire e non dire! Si alimenta il populismo cosa di cui ne abbiamo una grande quantità. Di una cosa abbiamo sofferto negli anni terminali della prima Repubblica, della ingovernabiltà che derivava dalla frammentazione della rappresentanza parlamentare. Paghiamo, dobbiamo riconoscerlo, lo scotto e la memoria di un passato che ci ha portato ad una guerra disastrosa, questo ci diede la forza di collaborare , tutti, alla creazione di uno Stato unitario fondato su di una Carta Costituzionale condivisa, ebbene quei momenti son passati è tornato il vecchio problema di questo Paese. Trovare , tutti insiema, chi possa fronteggiare i Persiani alle porte non è da noi, preferiamo farli entrare per poi dire che la responsabiltà è degli altri, non ha importanza definire chi sono gli altri, gli altri sono sempre davanti a noi, come noi siamo davanti a loro. Il fatto è che nel pollaio due galli hanno difficoltà a coesistere ! Renzi, forse, non è il massimo, ma è l'unico, oggi che si ha. Le alternative sarebbero Salvini o Grillo, scegliere l'uno o l'altro è un nostro diritto/dovere, come lo fu quello degli Ateniesi davanti al pericolo Persiano, loro scelsero per il meglio, la storia lo ha confermato. Noi, sapremo farlo ?

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