venerdì 11 novembre 2016

Le ragioni dell’ipocrisia della classe politica mondiale.


Sui media si trovano spiegazioni di politici, giornalisti ma anche di semplici cittadini che hanno analizzato, a nostro parere correttamente, le ragioni della crisi mondiale addebitando alla globalizzazione i motivi di questa crisi. Peccato che i politici siano in questa vicenda degli ipocriti.
É evidente che la globalizzazione è da considerare, per la sua stessa accezione, portatrice di un aumento incredibile degli scambi commerciali mondiali e di migrazioni bibliche. Allo stesso tempo non c’è alcun dubbio che la globalizzazione ha prodotto forti asimmetrie ed energici squilibri a causa delle differenze notevoli del costo del lavoro e dei sistemi di welfare. Tra l’altro è altrettanto vero che i leader politici e le loro politiche non solo non hanno fatto assolutamente nulla per moderare lo sfruttamento e le disuguaglianze delle classi sociali più deboli ma addirittura, come iene, hanno permesso ai loro sistemi finanziari di lucrare guadagni scandalosi.
Dunque, la politica non ha alcun alibi per tirarsi fuori dai disastri sociali commessi alla globalizzazione. Rimane pertanto intatto il progetto delle élites politiche mondiali di razziare le risorse dei paesi del mondo, unico mezzo per mitigare la crisi della globalizzazione. Da questo punto di vista è miope l’idea che non si cerchi di cambiare il fallimento delle politiche finora realizzate e, soprattutto, è clamoroso il fallimento delle istituzioni mondiali della politica (Onu ed UE), del commercio (Fmi), delle agenzie di rating e del sistema bancario internazionale che invece di vigilare e colpire a randellate i monopoli e i santuari finanziari li hanno viceversa agevolati.
Semplicemente vergognoso poi è stato il “ponziopilatismo” di Obama e dei maggiori capi dj governo del mondo che a parole hanno dichiarato di volere democrazia, equità e giustizia e nei fatti invece hanno agevolato il mascalzonismo finanziario internazionale, favorendo i flussi di denaro e di ricchezza della finanza in poche e vergognose mani. Cos'altro aggiungere se non chiamare tutti costoro ipocriti e correi di peccati?

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