martedì 22 novembre 2016

Politica mondiale e sghignazzate.


Oggi desideriamo criticare due politici che hanno letteralmente trasformato in negativo la politica internazionale di quest’ultimo anno. Non sembri un pregiudizio. Si tratta solo di scoperchiare le pentole del diavolo che essi hanno riempito con degli ingredienti della peggiore politica che si potesse immaginare e cucinare. In un periodo di forti contraccolpi di tutti i tipi nel mondo la coppietta di cui vogliamo parlare si presenta da sola. Eccola qui. Si tratta del duo più famoso: Donald Trump e Nigel Farrage. Osservate la foto. Non è un autoritratto effettuato con uno smartphone ma una foto ufficiosa, la prima che il neo Presidente degli Stati Uniti ha voluto fare con un politico straniero (mica tanto) dopo il trionfo elettorale.
Qui non parleremo di populismo, né di ricchezza, né di identità nazionale e neanche di spiritosaggini e di battute che li riguardano. Sono temi che non ci appassionano e che non significano nulla. Significa molto viceversa il contesto nel quale si articolano le cose dette e soprattutto significa molto il loro programma politico conseguito totalmente, se è vero che sono riusciti ad ottenere l’impensabile fino a qualche anno fa.
Guardate lo sfondo della foto: tutto in oro. Non sappiamo se sia di oro massiccio o di verniciatura ma non è questo il problema. Una foto con una parete del genere ci ricorda le abitazioni degli emiri o dei monarchi alla Re Sole. Per noi che amiamo la sobrietà è bruttissimo. Francesco d’Assisi si sarà rivoltato nella tomba.
Osservate la risata di entrambi. No, non è una risata. E’ una sghignazzata di quelle che si fanno nei pub dopo pinte e pinte di birra ingurgitate una dopo l’altra o in un saloon di una cittadina del Texas tra avventori cow boy o mandriani di mucche che fanno le spacconate. E per par condicio potrebbe sembrare la risata sguaiata in un’osteria romana di due avventori che brindano a base di litri di vinello bianco dei Castelli romani trangugiati nel mentre si canta uno stornello romanesco. La similitudine dei tre casi è perfetta.
Meno perfetto è invece il risultato delle votazioni dei britannici e degli statunitensi che credevamo fossero popoli seri. Evidentemente sono cambiati. Si dice che il voto libero non è criticabile. E’ possibile sotto il profilo politico e sociale ma non certamente dal punto di vista psichiatrico. Qui non è in ballo la sovranità popolare delle due nazioni di lingua inglese. Il duo è libero di pensarla come la vuole. Qui è in ballo il funzionamento dell’intero pianeta per quanto concerne la politica e le sue ricadute nella vita di miliardi di cittadini. In un mondo globalizzato non si può erigere un muro e coltivare il proprio orticello senza pensieri. I loro programmi sono letteralmente disgustosi negli obiettivi e nei mezzi per ottenerli.
Ma torniamo alla foto. Guardate il gesto della loro mano. Quella di Trump è il gesto del “go on”! ovvero del “e vai” siamo i più forti. Non pretendiamo il bon ton ma a quei livelli di ruolo è inopportuno. Ma loro non lo capiscono e se ne vantano. Farrage poi sghignazza ancora di più con la bocca spalancata del “li abbiamo fatti fuori tutti” e il suo vicino è l’uomo del K.O. Per non parlare dell’abbigliamento: alla camicia di Trump manca la cravatta, forse l’ha data a Farrage che ne ha usato un pezzo per allungare la sua abbondantemente oltre il consentito.
Il mondo è nelle mani di due soggetti del genere. Triste vicenda del viale del tramonto di quello che fu la più grande democrazia del mondo, faro di civiltà del passato. Il presente è un’altra cosa.

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