Prima il fuori tutti dalle carceri, adesso la riduzione dei militari in Afganistan, domani probabilmente la tessera del pane per l'intera popolazione italiana. Di questo passo dove andremo a finire? Ormai i commentatori politici l'hanno definito nell'unica maniera corretta che era possibile: l'On Mastella, ovvero il subcomandante Mastella! Che rospo dobbiamo ingoiare per tenerci lontano Berlusconi. La medicina è troppo amara. Montanelli l'aveva previsto. Per "far fuori" Berlusconi dal governo era necessario incorporare l'antivirus del doversi sorbire il cavaliere per un'intera legislatura. Ma questo comincia a diventare troppo!
mercoledì 30 agosto 2006
lunedì 28 agosto 2006
Anche ai curdi piace il terrorismo.
Spiace dirlo ma l’arma terrorista fagocita anche il separatismo curdo. Un gruppo di terroristi curdi ha fatto tre attentati in Turchia con morti e feriti. Che dire di questo ennesima escalation che porta la causa curda al terrore della morte prodotta a fini separatisti? Ormai si sono fatti prendere la mano e hanno imboccato la china della vergogna, trasformando la loro giusta causa di autonomia politica in una inaccettabile attività di produzione di cadaveri. Peccato. Dal paradiso all’inferno, dalla causa giusta a quella sbagliata. In questo modo perderanno tutto. Chi alza la mannaia della morte sugli innocenti deve perdere.
venerdì 25 agosto 2006
Trasgressioni a ripetizione da parte di alcuni rappresentanti del centrosinistra.
Cos’hanno in comune il verde Paolo Cento e l’ex ministro del lavoro Tiziano Treu? A prima vista nulla. Ma se si approfondisce il senso della domanda qualcosa esce fuori. Ecco un aiutino per capire meglio l’accostamento. Il verde Paolo Cento ha proposto di eliminare il reato di interruzione di pubblico servizio commesso dagli studenti nelle occupazioni degli istituti scolastici. Si potranno, quindi, occupare le scuole o le università senza essere perseguiti. Il bello è che il verde Cento ha anche motivato la richiesta affermando che è ingiusto perseguire gli studenti per le occupazioni e, fatto più importante, che il disegno di legge "è la conseguenza del lavoro effettuato da un ampio gruppo di studenti delle scuole superiori che in questi ultimi anni hanno subito l'avvio di molteplici procedimenti penali in seguito all'occupazione e all'autogestione dei loro istituti scolastici": dunque, deve essere approvato dalla maggioranza di governo.
D’altra parte l’On. Treu ha detto che non è corretto introdurre nella legislazione la possibilità di licenziare i dipendenti pubblici “nullafacenti” che non lavorano, perché questo provvedimento è, a suo parere, un comportamento decisamente inadeguato ed è una proposta inaccettabile. E sapete perché non è d’accordo? Perché, afferma l'ex ministro, non è chiaro se a diminuire devono essere una percentuale dell’1% , dello 0,5% o del 2%! Queste le dichiarazioni dei due. Ed ora passiamo alle opinioni.
Cos’hanno in comune le due dichiarazioni? Entrambe vanno incontro alla richiesta dei fannulloni di avere la libertà di non lavorare e di rubare lo stipendio ai danni della collettività e, per quanto riguarda gli studenti, di impedire che questi ultimi possano andare a scuola e ricevere una formazione adeguata. I due bricconcelli di parlamentari vogliono creare le premesse per impedire alla magistratura di condannare i fannulloni che non fanno niente e minacciano la libertà degli altri e di evitare ai fannulloni ai quali il lavoro non piace che vengano licenziati... Ma, di grazia, il governo di sinistra non aveva detto che avrebbe migliorato la vita ai cittadini? Come, aiutando gli sfaccendati ai danni dei lavoratori che si impegnano?
Passiamo adesso a qualche approfondimento. Per il verde Cento, dunque, basta che alcune decine di studenti si riuniscono e presentino una proposta irragionevole e trasgressiva come quella che lui ha presentato alla Camera e il gioco è fatto: hanno diritto a ottenere la legge. Capito? Del Sig. Treu diciamo che “non c’è peggior sordo di quello che non vuole sentire”. E Mr. Treu non vuole sentire parlare di licenziare i fannulloni perché probabilmente il suo passato sindacale gli fa ricordare l’inamovibilità dell’impiegato, soprattutto del tesserato della CGIL. Vero? Ai due parlamentari diciamo che non basta essere trasgressivi e fare il contrario di quello che vogliono i moderati per essere progressista. No! Spesso chi propone l’aiutino ai fannulloni è tra coloro che l’hanno avuto in passato. Noi alle prossime elezioni non li aiuteremo di certo.
sabato 19 agosto 2006
Mai visti in circolazione tanti politici parolai.
Il Governatore della Lombardia Formigoni è partito all'attacco per avviare il federalismo nella regione Lombardia. Afferma che lo desidera fare legalmente, secondo le modifiche alla Costituzione che proprio il centrosinistra ha approvato nel 2001. Dice Formigoni: «Vogliamo maggiore autonomia per la Lombardia. Chiediamo le cose che sappiamo fare meglio e gestire con maggior efficienza rispetto allo Stato». Di che cosa si tratta? Più competenze su sanità, istruzione, energia e ricerca. Ecco quello che crede di poter realizzare. «Nella scuola potremmo, dice il Governatore lombardo, dare più autonomia agli istituti, responsabilizzare genitori, presidi e insegnanti". Questi i fatti e ora le opinioni.
Il Governatore Formigoni non è diverso dai suoi predecessori di centrodestra e di centrosinistra. Continua imperterrito, come se nulla fosse, la marcia delle parole vuote, senza senso, tanto per parlare. Quando afferma che nella scuola potrebbe dare più autonomia alle scuole dice una baggianata colossale, perche' le scuole l'autonomia ce l'hanno già. Purtroppo, le stesse non hanno le competenze per produrre formazione valida, efficace, di èlite. E' questo il problema che nè Formigoni, nè i soloni del Ministero, passati e presenti, di centrodestra e di centrosinistra, vogliono capire. Le scuole lombarde, ma anche quelle venete, toscane, laziali, campane, siciliane, ecc... sono piene di dirigenti scolastici e docenti incompetenti, sia sul piano tecnico della qualità degli interventi formativi, sia sul piano delle competenze disciplinari. Le scuole di oggi si ritrovano piene di docenti che non sono all'altezza della domanda di formazione che proviene dalla società. Questa è la verità. Dunque Formigoni vada a prendere in giro gli altri, ovvero i tonti. Abbiamo visto cosa è successo in cinque anni con il Ministro della PI di centrodestra, ovvero la Letizia Moratti che ha dequalificato totalmente la scuola. Il centrosinistra non è stato da meno. A partire da quell'incompetente dell'allora Ministro Berlinguer che ha prodotto dei guai ormai impossibili da correggere. E adesso Formigoni vuole riportare la scuola lombarda alla eccellenza, sulla base di che cosa? Ma va la, va la'.
venerdì 18 agosto 2006
La lingua batte dove il dente duole: ma è possibile essere così scopertamente in mala fede?
"Il Giornale" del 18 Agosto 2006 pubblica un articolo che la dice lunga sulla buona fede dei giornali di centrodestra (ma anche quelli di centrosinistra non scherzano) a dire le cose secondo verità e onestà. L’articolo è intitolato “Fisco, autonomi contro Prodi: sull’evasione il premier sbaglia” e pone al centro dell’attenzione l’idea che a evadere le tasse non siano tanto i lavoratori autonomi quanto i lavoratori dipendenti, i quali sono accusati dall’articolista che svolgendo un secondo e in molti casi un terzo lavoro sono quelli che dovrebbero essere perseguiti con maggiore vigore (più degli autonomi). Si arriva così al paradosso finale: “Il governo, è la conclusione degli artigiani, non guardi soltanto al lavoro autonomo”.
Questi i fatti e passiamo alle opinioni. Il primo impulso, dopo aver letto l’articolo, è quello di una profonda irritazione non tanto contro l’articolista, chè fa il suo lavoro e “deve buscarsi la pagnotta”, quanto contro il Direttore di quel giornale che fa il gioco del centrodestra in modo così scoperto che è sconcertante come non si vergogni per questa operazione di trasformazione della realtà, di scorrettezza e di malafede evidente nel giudicare i lavoratori dipendenti come quelli che evadono il fisco. E’ mai possibile che si possano inventare frottole del genere pur di fare gli interessi degli autonomi, potenziali elettori del centrodestra? Possibile che si possano mettere sullo stesso piano un autonomo che secondo l’ISTAT guadagna l'irrisoria e impossibile cifra di 5000,00 euro di reddito annuale e un lavoratore dipendente che paga per intero il 100% delle tasse? Ma certi Direttori di giornali la serietà ce l’hanno o fanno finta di averla?
venerdì 11 agosto 2006
Nepotismi romani e spoil system all'italiana: un intreccio perverso.
Il Corriere della Sera del 20 Giugno 2006, a pag.3, pubblica un articolo in cui afferma che “al Direttore dei Monopoli sarebbero andati come regalo 40000 €, doni e un posto nel Cda della Scuola del Cinema” per il favore elargito alla controparte nell’affaire nazionale emerso nelle intercettazioni telefoniche. Non è nostra intenzione entrare nel merito della questione relativa alla liceità delle intercettazioni, né vogliamo parlare dei collegamenti con la vicenda del Sig. Sottile di An o del “Principe” Vittorio Emanuele. Sarà la Magistratura a decidere il destino di questi Signori. Siamo invece del parere che qualche parolina sul Dirigente dei Monopoli debba essere detta, non foss’altro per rimarcare come sia possibile che il giornale più importante d'Italia possa pubblicare delle accuse così gravi sul capo dei Monopoli e contemporaneamente quest'ultimo possa continuare a dirigere l’Azienda autonoma senza avvertire la necessità di dimettersi. Delle due l’una: o il Direttore Generale Giorgio Tino è innocente e allora non si capisce perché non denunci il Direttore del quotidiano, oppure questo Signore ha commesso realmente l’illecito. In tal caso non si capisce come il Ministero delle Finanze non lo sospenda fino a che non si sia chiarita la vicenda. Vero è che secondo la nostra Costituzione finchè una sentenza non passa in giudicato v’è la presunzione di innocenza, ma qui la questione non è quella di condannare anzitempo il Sig. Tino, ma quella legittima di sospenderlo dall’incarico. D’altronde non si tratta di un furto di mele ma della gravissima ipotesi di reato commesso da un dirigente dello Stato che, a quanto sostiene il Corriere, ha percepito una tangente in denaro e in posti di lavoro. E per un governo come quello di centrosinistra che si sente di essere migliore di quello di centrodestra, perché più sensibile alla questione etica, il non far nulla ci fa rimanere sbalorditi per tanta magnanimità. Sono gli effetti perversi del buonismo oppure il Ministro Visco è del parere che quello che conta in politica è far finta di nulla? Noi siamo semplicemente scandalizzati.
mercoledì 9 agosto 2006
Conflitto in Medio-Oriente: come uscirne?
E’ una domanda alla quale non si risponde né facilmente, né con piacere. Anzi. Se si può, si evitano risposte e commenti. Tuttavia è necessario essere onesti e coraggiosi. Lo pretende l’intelligenza di quelle persone perbene che sono dell’avviso che esistono altre posizioni politiche che non siano quelle sterili “a favore” o “contro” Israele, "a favore" o "contro" i palestinesi. Noi adesso proveremo a dire la nostra. Crediamo di appartenere alla schiera non molto nutrita di coloro che si sentono in grado di ragionare non per appartenenza a fazioni ma, al contrario, in quanto persone dotate della capacità di saper adoperare il proprio cervello. Si tratta di opinioni personali, incomplete, forse un po’ riduttive, ma autentiche e, soprattutto, autonome dalle quali sono totalmente fuori le ideologie, tutte le ideologie, politiche e religiose. Ecco come la pensiamo.
Intanto diciamo che in un conflitto del genere non è possibile immaginare che una parte abbia ragione totale, assoluta e l’altra torto completo. Se non si intende questo fatto non si arriverà mai a una comprensione effettiva della querelle. Entrambi i contendenti, israeliani e palestinesi, hanno ragioni e torti. Il problema fondamentale sta nel fatto che c’è un elemento “irragionevole” che complica maledettamente il problema. Si tratta del fatto che il conflitto non riguarda solo gli aspetti politici e sociali ma anche quelli religiosi. E qui casca l’asino. Nel mentre in politica è facile discutere, confrontare proprie opinioni e pervenire a un compromesso, lo stesso non si può dire se la questione comprende anche l’aspetto religioso. Com’è noto, la Religione si basa su dogmi immodificabili. E i dogmi, in quanto asserti incontrovertibili extra-scientifici, assoluti, impediscono una visione laica, raziocinante, politica, umana e, pertanto, modificabile. Dunque, alla radice del problema v'è una complicazione in più che allontana irrimediabilmente la soluzione del confitto arabo-israeliano. Finché il problema verrà visto, anche da una sola parte, come conflitto religioso non esiste alcuna possibilità di raggiungere una pace definitiva. Il primo passo, dunque, dovrebbe essere quello di convincere entrambe le parti a eliminare dal tavolo delle discussioni qualunque questione di matrice religiosa. Ora, nel mentre per Israele è più facile separare gli aspetti politici da quelli religiosi (ma anche l’ebraismo non scherza come fattore religioso condizionante) per la parte araba, a causa della peculiarità della religione musulmano-coranica, questo è più difficile e fintantoché all’orizzonte vi è terrorismo e fondamentalismo islamico è praticamente impossibile pervenire a un accordo. Dunque, la soluzione passa, a nostro giudizio, per una accettazione da parte di tutti gli Stati interessati dell’eliminazione del fattore religioso nella contesa. Se si riuscisse ad accantonare il tema religioso probabilmente la soluzione sarebbe più a portata di mano di quanto non si creda. Ci riusciranno l’ONU, l’Unione Europea, la Russia, la Lega Araba ad aiutare i due schieramenti a discutere senza la spada di Damocle di Maometto e di Mosè? La soluzione passa per questo imbuto. Chi vuole la pace deve scegliere. Altrimenti sono prese in giro.