Aveva detto che la sua presenza a Pechino per l'inaugurazione dei giochi olimpici dipendeva dal comportamento dei suoi tre amici "internazionali" di centro-destra: Bush, Putin e Sarkozy. Avrebbe fatto esattamente come loro. Punto e basta. Mai e poi mai avrebbe seguito i suggerimenti dei "comunisti" del PD di Veltroni. Se i magnifici tre fossero andati a Pechino, lui li avrebbe seguiti, perchè a suo dire, "Bush non sbaglia mai". E invece il pinocchio Berlusconi, ancora una volta, non ha mantenuto la parola. Bush, Putin e Sarkozy hanno presenziato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino e lui no. Ha accettato di seguire la richiesta di boicottaggio del suo amico, nientepopodimenoche del Sottosegretario Ronchi del partito di AN, ed è rimasto a casa. Cosa dire di questo atteggiamento di Berlusconi? I diritti umani in Cina sono quello che sono. Nessuno si sognerebbe mai di difendere i "comunisti" cinesi, ma che senso ha boicottare le Olimpiadi di Pechino, quando i tre grandi del mondo Bush, Putin e Sarkozy hanno assicurato la loro presenza? L'assenza del Signore di Mediaset, paradossalmente, ha però giovato all'immagine dell'Italia. Da quando è di nuovo Presidente del Consiglio tutte le volte che progetta un viaggio la stampa internazionale gli ricorda con frequenza ossessiva che egli dirige un paese allo sbando e che ha un conflitto di interessi semplicemente planetario. L'unico risultato che riesce a produrre tutte le volte che va all'estero è quello di irritare i politici di mezzo mondo, perchè nessuno lo vuole. Altro che. Dunque, in questo caso sbagliando ... ha indovinato. Sono i paradossi di quest'uomo, sempre più inviso agli europei di tutte le tendenze politiche, che crea imbarazzo e sconcerto soprattutto quando perde le staffe per le grosse bugie che dice la mattina e non ricorda più la sera.
sabato 9 agosto 2008
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