Non è possibile passare sotto silenzio l'ennesima perla che riguarda il calcio e i giocatori che con questo sport fanno soldi a palate. Considerati non a torto dei privilegiati ieri l'altro queste veline dello spettacolo hanno mostrato per intero quanto valgono sul piano etico e morale. Un brutto e squallido episodio avvenuto al rientro degli atleti da Pechino e diretti in Italia è dunque il tema del commento di oggi. Si scopre che sull'aereo del ritorno, mentre le vincitrici delle poche medaglie d'oro, d'argento e di bronzo della scherma avevano il biglietto di classe economica i "fighetti" del calcio avevano i costosi biglietti di classe business. Come dire che chi vince viaggia in seconda, mentre chi perde e in malo modo viaggia in prima. Definire odioso questo comportamento dei vertici della federazione calcio è poco. L'aggettivo più adeguato è squallido, ma anche vergognoso non è male. Dovrebbero provare vergogna coloro i quali fanno queste odiose discriminazioni tra atleti che gareggiano alle olimpiadi con lo stesso colore delle maglie. La regola dovrebbe essere: tutti uguali e niente privilegi a nessuno. Invece, come al solito, le disparità sono la regola quando sono interessate le "veline" del calcio. Ma la vergogna maggiore dovrebbero provarla i vertici della fgci che non sanno assolutamente nulla in cosa consista lo spirito olimpico. Loro si interessano solo al colore delle banconote. Il resto non li interessa.
lunedì 18 agosto 2008
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