mercoledì 20 luglio 2011

Don Verzè, un santo o un imbroglione?

Non conosciamo di persona Don Verzè. Le notizie su di lui le abbiamo apprese superficialmente dai giornali e dalla tv. La prima impressione è stata negativa. Il servizio televisivo messo in onda dal telegiornale La7 ha fatto vedere Don Verzè vicino al Presidente del Consiglio Berlusconi. Don Verzè con un microfono in mano ha detto poche parole ma estremamente significative per comprendere un po’ l’uomo. Ha detto che uno dei più forti segni della fede è stato per lui l’avere compreso che “Silvio Berlusconi è da considerare un segno tangibile della Provvidenza”. Perbacco! Che dichiarazione. Diciamo la verità, noi non siano abituati e non consideriamo accettabile l’adulazione. La disapproviamo in toto. Dunque, le parole forti e fuori luogo di Don Verzè ci hanno colpito per la loro carica di servilismo e piaggeria. Ma possiamo sbagliare. In fondo in fondo Don Verzè potrebbe essere invece un sant’uomo, che con coraggio e abnegazione ha sempre cercato di dare il massimo di se stesso agli altri. Si ma quale massimo? I debiti accumulati dalla sua attività di prete imprenditore? Abbiamo cercato in rete informazioni e abbiamo trovato il blog di Piergiorgio Oddifreddi che con il suo solito sarcasmo parla malissimo di Don Verzè. Lo definisce un prete affarista. Un prete responsabile del suicidio del suo vice. Un prete dal forte senso degli affari che ha fallito la sua missione perché ha fatto fallire il buon nome del S. Raffaele di Milano. Per la verità Oddifreddi dice anche altre cose, più dure e sferzanti, che noi non riportiamo perché non conosciamo i fatti. Dunque, siamo costretti a sospendere il giudizio e vogliamo conoscere meglio il personaggio. Come? In una maniera semplice: leggendo il suo libro Io e Cristo. Non si impara tanto, quanto leggendo i libri di colui che ti è un enigma, ripeteva Zeno il Vecchio nei suoi ragionamenti. In seguito ritorneremo sull’argomento con qualche dato in più. Intanto lasciateci pregustare il gagliardo scritto del Nostro. In Vaticano ci stanno ragionando su dopo la mazzata del miliardo di euro di debiti accumulati finora da Don Verzè. Chi vivrà, vedrà. [continua]

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