giovedì 16 settembre 2004

Il solito tifo violento nel calcio: i mascalzoni tifosi di calcio romani rovinano la reputazione degli italiani.

Ancora una notte di irragionevolezza allo stadio quando gioca la Roma nel solito indecente spettacolo calcistico. Una moneta, lanciata dalla tribuna, colpisce al capo l'arbitro impedendogli di proseguire. Cose da primitivi. I soliti rozzi e incivili tifosi romani di calcio rovinano una partita che doveva rimanere nell’ambito dello sport e invece diventa un caso di inciviltà che va oltre il mero fatto sportivo. La cosa straordinaria è la sfacciataggine dei dirigenti sportivi della squadra romana che affermano che la società è parte lesa. Dopo lo sputo del maleducato Totti a un giocatore danese a Lisbona siamo in presenza di un nuovo fatto negativo che lede il buon nome degli italiani. La verità è un’altra. Si tratta dell’ennesima prova del perverso e omertoso rapporto tra squadra, dirigenti e tifosi violenti che hanno verosimilmente stretto un patto segreto per condizionare l’andamento dei risultati sportivi. Non è la prima volta che succede e non sarà l’ultima. La cosa saggia che bisognerebbe fare in questi casi è squalificare la squadra della Roma per almeno dieci anni dal partecipare a competizioni sportive internazionali. Meglio questa rinuncia che confondere i veri sportivi con questa feccia di individui che trovano solo nel calcio il terreno favorevole per far emergere la loro cafonaggine e maleducazione. Speriamo che l'UEFA non faccia sconti, nè regali perchè con i favori non si educa. Altrimenti è lecito pensare: "a quando la prossima moneta, probabilmente da 2 euro"? Com’è difficile vivere a Roma tra questi barbari.


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