venerdì 21 ottobre 2005



Mutazione genetica e cambiamenti politici.

Non ci piace fare critiche agli uomini politici e ai partiti che realizzano programmi elettoralmente adeguati alle promesse fatte in campagna elettorale. Tuttavia, dobbiamo fare un'eccezione nei confronti del partito dell’On. Fini. Siamo rimasti di stucco in questi ultimi anni nel vedere il partito di Alleanza Nazionale cambiare pelle e politica, come quando si cambia colore dal nero al grigio edulcorando le idee per nascondere le profonde trasformazioni che si sono effettuate sugli ideali della politica di destra. Credevamo che i cambiamenti avvenuti nel partito di Fini e dei “ragazzi” che lo circondano (La Russa, Gasparri e compagnia bella) fossero di crescita sul piano della politica come la si intendeva una volta. Invece, che tristezza vedere messa in atto una colossale mutazione genetica che ha trasformato il partito ex-MSI di destra-destra in una cozza acefala centrista, filoberlusconiana fino alla nausea, senza testa e senza colore. Schiacciati sulle posizioni populiste di Silvio Berlusconi gli ex-delfini di Almirante hanno perduto la caratteristica che li contraddistingueva in precedenza: la patria, il valore nazionale, l’unità politica del paese e, soprattutto, la capacità critica di inseguire il sistema e criticarlo negli elementi meno valoriali che lo contraddistinguevano nelle continue virate che esso ha fatto verso lidi politici sempre di sinistra. Il MSI era un partito legato al passato regime fascista, non in grado di governare per le sue posizione oltranziste in politica nazionale ed estera. Fu un partito carico di memoria storica e di immagini suggestive dovute al nazionalismo più esasperato. E’ vero. Ma era un partito che su questi “valori” non scherzava. Si può dire di tutto contro quel partito di estrema destra ma si era certi che i politici di quella ideologia avrebbero combattuto con impegno battaglie non solo parlamentari contro tutte le storture che avessero solo minimamente accennato al tentativo di produrre la rottura dell’unità nazionale. Mai avremmo pensato che il dott. Fini avesse potuto svendere il valore nazionale della Costituzione per un piatto di lenticchie datogli dal Senatore Bossi, ex secessionista mancato. Fa male sul piano dell’immagine e delle scelte politiche vedere una soldataglia di questo tenore insistere di far finta che il partito di AN abbia portato a casa un "enorme successo" politico dovuto alla cosiddetta clausola dell’“interesse nazionale” presente nella riforma costituzionale. A nostro giudizio è stata una pessima commedia che ha chiarito una volta per tutte la finzione che stanno recitando tutti i partiti di centrodestra che hanno come Capo quel Silvio Berlusconi che è responsabile di avere fornito, con la legislazione contro i giudici, strumenti giuridici favorevoli alla delinquenza criminale per evadere le loro responsabilità. Ahi, povera destra nazionale! In questo momento l’ex capo Almirante si starà rivoltando nella tomba, che poi non è nient'altro che la tomba delle loro idee politiche.

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