lunedì 21 novembre 2005


Dal più cattivo berlusconismo al peggior dilibertismo: si va da un estremismo all’altro.

Sembra che un sindaco campano, iscritto al partito comunista d’Italia, che fa capo all’On. Oliviero Diliberto, ferreo comunista, ha deciso di negare l’intitolazione di una strada del suo paese ai soldati italiani caduti a Nassiriya. Anzi. Ha fatto di più. Per reazione, sanguigno come può essere un politico di estrema sinistra, ha deciso che la strada si chiamerà Via Arafat. Perché? Il sindaco, ortodosso interprete della linea di grande rigore stabilita dal Politburo del suo partito, è sempre stato contro la missione militare italiana in Iraq. La conclusione è che quei poveri soldati italiani non meritano, a suo giudizio, l’onore di essere ricordati. Mentre il fu Presidente dell’Autorità Palestinese, ma anche vecchio furbacchione terrorista mediorientale Yasser Arafat, ha avuto l’onore del ricordo. Cosa volete che si dica. A nostro giudizio, con queste teste non c’è alcuna differenza tra il pensiero forte di Berlusconi e quello fortissimo di Diliberto: entrambi sono estremisti capiscuola che interpretano il rigore ideologico come unico mezzo per fare politica. Povera Italia.

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