mercoledì 23 novembre 2005


Sciopero si, sciopero no, sciopero ni.

Venerdì 25 Novembre 2005 si sciopera. I media, ovvero radio, TV, internet, giornali e quotidiani ne danno l’annuncio con rilievo. Bene direte voi, dove sta il problema? Il problema è che se si analizza attentamente chi sciopera e perché, si rimane di stucco nell’apprendere l’esistenza di una confusione di decisioni circa la partecipazione o meno allo sciopero delle diverse sigle sindacali. In pratica sta succedendo che nel comparto scuola stanno arrivando delle precisazioni che dire che disorientano è un eufemismo. Si tratta di questo. CGIL, CISL e UIL hanno cambiato idea ed hanno deciso di fare scioperare il personale della scuola per un’ora soltanto nella mattinata. Il sindacato autonomo SNALS e la Gilda hanno deciso di non scioperare. Il sindacato COBAS ha deciso di scioperare per l’intera giornata, mentre altre sigle non si sono ancora pronunciate. Dunque, una babele di decisioni che ha dell’incredibile. Pensate un po’ a un giovane che vive la scuola con impegno. Vede con sorpresa che non esiste una decisione unanime. Si accorge che alcune sigle prendono una decisione, altre quella contraria. E’ costretto così a pensare che nella scuola, e ancor di più nella società, vige un criterio di anarchia assoluta e che la confusione e l’ingovernabilità sono la prassi quotidiana. Si formerà un’idea di caos ingovernabile con buona pace del processo di formazione e di educazione. E’ mai possibile che una società seria mandi dei messaggi così controversi? Noi siamo dell’opinione che una società responsabile avrebbe deciso che o si sciopera tutti o non sciopera nessuno. E’ possibile sperare di vivere in un paese normale o dobbiamo abbandonare per sempre l'idea di avere un modello di società regolare?

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