«Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi pensa di essere saggio e intelligente? Bene! Lo faccia vedere con i fatti, comportandosi bene: mostri insieme gentilezza e saggezza. Se invece il suo cuore è pieno di amara gelosia e di voglia di litigare, faccia a meno di vantarsi e non dica menzogne che offendono la verità. Una saggezza di questo genere non viene da […]: è sapienza di questo mondo, materiale, diabolica. Infatti dove regnano la gelosia e l’istinto di litigare, ci sono inquietudini e cattiverie di ogni genere. Invece la saggezza che viene da […] è assolutamente pura; è pacifica, comprensiva, docile, ricca di bontà e di opere buone; è senza ingiuste preferenze e senza ipocrisia. Le persone che creano la pace attorno a sé sono come seminatori che raccolgono nella pace il loro frutto: una vita giusta».
Secondo voi chi ha detto queste cose giudicando con estrema severità il comportamento del nostro Presidente del Consiglio? Pensateci un po’ e poi fate la vostra ipotesi. Un suo avversario politico? No! Un suo compagno di partito, per esempio Gianfranco Fini, che lo sta mettendo in forte difficoltà su tutta la linea politica di partito? No! Un giornalista di Repubblica che non lo può soffrire? No! Un giornalista di El Pais o di tutti i vari giornali internazionali che gliene dicono ogni giorno di cotte e di crude? No! Sapete chi le ha dette? O meglio, sapete chi le ha scritte? O meglio ancora, sapete dove ho letto questo giudizio tranciante su Silvio Berlusconi? Ve lo dico subito e ve lo dimostro anche. Queste parole sono scritte nel libro dei libri, cioè nel Vangelo. Non ci credete? Basta che prendiate una copia della Bibbia e andiate a Giacomo 3, 13-18. Non ci credete ancora? Basta sostituire nel brano al pronome personale plurale “Voi” il nome Berlusconi e avrete lo stesso identico scritto. Ah dimenticavo, tra le due doppie parentesi quadre c’è il nome “Dio”. Voi direte che è una operazione scorretta. Che non si può identificare nel Voi pronome personale presente nel passo della Bibbia il nome Berlusconi. Io non ci sto. La differenza tra il nome proprio di persona Berlusconi e il pronome personale Voi è similare e della stessa natura grammaticale per due ragioni. In primo luogo, il brano si rivolge agli uomini, a tutti gli uomini che hanno vissuto, vivono e vivranno su questa Terra, compresi me e voi. E Berlusconi è uno di questi. In secondo luogo, il brano mette in evidenza un soggetto che pensa di essere “saggio e intelligente”, e Berlusconi si sente più saggio e intelligente di tutti i Presidenti del Consiglio da 150 anni a questa parte. Lo ha detto lui. Anzi, basta aspettare ancora un po’ e Berlusconi dirà che è il più saggio capo di governo da Giulio Cesare in poi, cioè da 2000 anni circa ai nostri giorni, Mussolini compreso. Poi Berlusconi dice sempre che ha voglia di litigare con tutti i comunisti, con tutta l’opposizione, insomma con tutti i suoi avversari che non sono uno, dieci o cento. Abbiamo sentito direttamente dalla sua voce, per decenni, che egli si oppone e si opporrà ai comunisti e a tutti coloro che non la pensano come lui sempre. L'On. Casini ha detto che trascorre più del 90% del suo tempo a litigare con tutti. Berlusconi ha sempre ribadito che non si fa intimidire da nessuno. Il linguaggio dimostra che il suo non è proprio la lingua di Gandhi, né di Suor Teresa di Calcutta. Poi, Berlusconi non è saggio. Saggio magari sarà il suo Sottosegretario Letta, quello del “troncare, sopire, molto Reverendo”, ma lui non è saggio. Per curiosità e solo per curiosità, sempre nello stesso passo di Giacomo, precisamente in Giacomo 3, 5 c’è l’originale nel quale pescò Manzoni, che dice testualmente: “Un focherello può incendiare tutta una grande foresta”. Che è, se lo ricordate, la considerazione che fecero entrambi i soggetti manzoniani del Padre Provinciale e del Conte Zio quando punirono insieme Padre Cristoforo, trasferendolo dalla sua sede. Ritornando a Berlusconi, diciamo che egli è collerico, permaloso, vendicativo, astioso, non dimentica i torti fattigli dagli avversari, non crea pace intorno a se, non è umile, e neanche modesto. In più è divorziato, adesso lo sarà per la seconda volta, si circonda di belle ragazze che porta con se in tutti i luoghi delle sue residenze private, permette alle sue televisioni di trasmettere programmi televisivi dove compaiono allusioni e simboli fallici e, per giunta, si è costruita per tomba un mausoleo in cui non c’è neanche una croce come simbolo di cristianità, etc. Insomma, non è per niente simile al buon cristiano che la Bibbia descrive con proverbiale diligenza. La domanda che ci si pone allora è la seguente: perché un cattolico, ma anche un laico, che credono nei valori religiosi della fede e/o nei valori più generali della ragione, dovrebbero sostenerlo politicamente permettendogli di comportarsi come un irriverente irreligioso? Ecco, questo è il fatto che noi non comprendiamo. I cattolici di centro-destra vogliono sostenere politici di centro-destra? Facile. Votino per Fini o altri cattolici che soddisfino le caratteristiche richieste dalla Bibbia. Non Lui, che fra non molto dirà che è più bravo anche dei Santi. E questa volta non sarà perché racconta una barzelletta. Te capì?
lunedì 14 settembre 2009
La saggezza che viene dall’alto.
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