domenica 13 settembre 2009

La televisione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: un esempio di TV da scomunicare.

Siamo ancora una volta costretti a ritornare sulle televisioni del Premier Berlusconi perché non intendiamo far passare sotto silenzio l’ennesima perla del vanesio Capo di governo italiano. Il Corriere della Sera scrive un articolo su una trasmissione televisiva di una delle televisioni private di proprietà di Berlusconi che conferma, da voce autorevole, quello che noi stiamo sostenendo da anni. E cioè che la Chiesa Cattolica dovrebbe scomunicare Silvio Berlusconi per il pessimo esempio antieducativo dei messaggi che veicolano le sue televisioni sul piano morale, etico e della educazione dei giovani. Ecco cosa scrive il Corriere.

«Ciao sei al lavoro?». «No sono a casa...». «E come sei vestita?». «Ho un vestito nero di seta, trasparente, bellissimo, cortissimo, mi arriva a metà coscia.. Di più , mi arriva all’inguine». «E il reggiseno?» «E' di pizzo nero a balconcino». «E gli slip?». «No, non ce li ho». «E se fossi lì cosa mi faresti?». «Beh guarda, se fossi qui.. Intanto ti leccherei tutto, ma tutto tutto. Poi ti sdraio sul tavolo e ti mangio con le brioches e le fette biscottate. E ti sdereno un po’ anche. E ti cavalco da dietro. Io.., ma no è il contario. Va beh, come vuoi».
«Non è lo script di una conversazione rubata in una chat a luci rosse. E neppure il copione di un filmetto erotico, di quelli che andavano di moda negli anni Settanta e Ottanta e che vengono oggi riproposti come "cult" ma con la decenza della seconda o della terza serata. Quello scambio di battute che nessun genitore vorrebbe trovarsi a spiegare ai figli piccoli che dovessero avervi casualmente assistito è invece andato in onda alle 20 in punto, su Italia Uno la televisione di Berlusconi. Fascia famigliare per antonomasia. E tanto di bollino verde.»

Quando noi abbiamo sollevato il problema politico della affidabilità di un Primo Ministro che vanta non solo il più colossale conflitto di interessi della storia moderna mondiale ma anche la proprietà della più gigantesca televisione privata antieducativa mai esistita in Italia diciamo che abbiamo visto con esattezza i pericoli che la nostra società corre da quando questo Signore ha fuso le due attività incompatibili di imprenditore della comunicazione e di capo di governo. Duole che la Chiesa cattolica e le Parrocchie ancora esitino, in modo afasico, a prendere provvedimenti chiari e ostativi, per impedire che queste televisioni influenzino in modo negativo l'educazione dei giovani italiani e anche degli adulti. Questi messaggi di wurstel che vengono suggeriti come peni eretti da leccare sono semplicemente stomachevoli (l’immagine è stata presa dal sito del Corriere della Sera). Tutto ciò è indegno di un uomo che si professa il "miglior" Capo di governo cattolico di sempre (o almeno da 150 anni, come ha recentemente affermato in una dichiarazione non certo gandiana di Maria Teresa di Calcutta). Noi insistiamo che sconcio non è solo lui che permette ai caporali della sua televisione di decidere i pessimi e antieducativi programmi da trasmettere, ma sconci sono tutti quegli italiani che lo sostengono e che gli danno la forza di agire in questo modo sprezzante contro tutti. In poche parole, la Chiesa Cattolica dovrebbe dire con chiarezza che o Berlusconi fa il produttore televisivo sconcio e lascia la politica, oppure fa il politico ma imponga ai suoi capetti che dirigono le sue televisioni di fare programmi più consoni alla sensibilità e alla coscienza della educazione dei cittadini cattolici e non cattolici di questo paese che non possono essere sommersi dai messaggi sgradevoli e osceni veicolati dalle sue televisioni. Abbiamo o non abbiamo il diritto di ribellarci a queste immoralità?

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