sabato 13 novembre 2010

P.G.Battista e l’ipocrisia dei giornalisti italiani.

Vogliamo denunciare oggi “dalle colonne” del nostro blog lo scandalo di un modo di fare giornalismo in Italia. Si tratta della posizione assunta nel sito del Corriere della Sera dal giornalista P.G. Battista che, dopo la sentenza dell’Ordine dei giornalisti che ha condannato l’ex Direttore de Il Giornale Feltri, alla sospensione dalla funzione per tre mesi, trova il coraggio di difendere Feltri in modo così maldestro da apparire tanto sfrontato quanto indecente. Il dott. Battista ha una strana concezione della libertà di stampa e delle regole che esistono in un paese civile. Se queste norme sembrano inique allora dovrebbero essere cambiate. In mancanza di modifiche esse fanno parte delle Regole (con la R maiuscola). Il dott. Battista, viceversa, critica tutta la stampa di sinistra perché all’indomani della sanzione irrogata a Feltri dall’Ordine quasi nessuno ha preso le difese dello stesso Feltri. Dunque, se abbiamo capito bene per il dott. P.G. Battista l’Ordine dei Giornalisti non doveva prendere la decisione di sanzionare Feltri nonostante quest’ultimo abbia svolto una delle campagne giornalistiche più odiose e infami della storia d’Italia contro un uomo, l’ex Direttore dell’ Avvenire Dino Boffo, colpevole solo di avere scritto la verità contro l’immoralità dilagante del premier Berlusconi. Per il dott. Battista dunque le regole non hanno alcun valore. Che ci sia una norma che afferma che in caso di manifesta denigrazione di un giornalista da parte di un suo Collega l’Ordine può sospendere colui che denigra, al dott. Battista non interessa. Lui avrebbe voluto che Feltri potesse ancora continuare a denigrare Boffo, Fini e tanti altri senza rischiare nulla per far piacere al Capo. Che indecenza! E soprattutto che bel modo di ragionare. Avevamo intuito da tempo che questo Signore fosse un piccolo trombettiere pieno d’aria che nasconde il suo essere filo berlusconiano dietro una coperta trasparente di ipocrisia. Lui si che è un vero ipocrita, perché dietro il paravento della libertà di stampa nasconde il suo essere di parte fazioso a difesa del carnefice e non della vittima. Il tutto per mera piaggeria filoberlusconiana. Francamente un tipo del genere che scrive queste cose penose non vale niente. Dispiace che il CdS dei grandi giornalisti Montanelli e Spadolini mantiene un tipo del genere. Personalmente avremmo avuto piacere che l’ordine avesse confermato la punizione a Feltri per sei mesi. Un maestro di killeraggio come Feltri fa vergognare l’intera categoria del giornalismo italiano, nel quale ci sono bravi e cattivi maestri. Feltri è uno dei più cattivi. Battista non è né tra i bravi, nè tra i cattivi. Semplicemente non si nota.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Zeno,mi dispiace ma non sono d'accordo con lei.
La definizione killeraggio o dossieraggio,è dispreggiativa nei confronti di un giornalista che cmq esercita il diritto di cronaca, raccontando, anche se per finalità politiche , notizie vere. I casi di Fini e Boffo infatti lasciano cmq dubbi,se non di natura legale, di natura morale per la loro condotta. E poi come dovremmo chiamare le inchieste giornalistiche dei vari Travaglio, sulla vita privata del Presidente del Consiglio ?
La ringrazio

Zeno ha detto...

Caro Anonimo,
intanto grazie del commento. Sembra che lei mi abbia posto un problema che avrebbe dovuto pormi qualche mesetto fa quando scrissi un post proprio sull’ex Direttore del Giornale, Feltri. E vengo alla sua domanda, proponendo la seguente considerazione. Se Feltri avesse pubblicato i suoi articoli con taglio giornalistico serio, scientifico e professionale (alla BBC per intenderci), finalizzati al solo evento della casa di Montecarlo e senza una frequenza giornaliera da campagna di stampa avrei capito lo spirito e molto probabilmente non avrei scritto le cose che ho detto su di lui. Ma Feltri non ha fatto un articolo (o pochi articoli) con finalità giornalistica su Gianfranco Fini. Feltri ha fatto “accanimento giornalistico” sul Presidente della Camera allo scopo di farlo dimettere come gli era riuscito con Boffo. Questo nuovo stile è stato per giunta ruffiano e denigratore, con finalità esclusivamente politica, per di aiutare il fratello del suo datore di lavoro, cioè il peggior Berlusconi della sua/mia/nostra vita. Il che cambia completamente la questione. Qui non stiamo parlando di un giornalista ma di un individuo che mette a disposizione del fratello del suo editore le ingenti possibilità editoriali possedute dal suo Editore (Paolino Berlusconi) per produrre fango e macchiare (anzi tentare di macchiare, senza alla fine raggiungere lo scopo) l’immagine dell’avversario di Berlusconi. Anzi dell’unico avversario che Berlusconi non è riuscito a schiacciare, come ha sempre fatto nella sua vita quasi ventennale di politica amorale, immorale e antietica. Il problema dunque non è Gianfranco Fini, come ha sempre voluto far capire Feltri. Il problema è Feltri che decide di mettere la sua penna al servizio dei fatti immorali di Berlusconi. Ecco perché io ho scritto, si lo confesso, cose dispregiative (con una sola g). Il contrario sarebbe stata un’operazione di “divisione per zero” che i matematici definiscono impossibile. Cordialità.

Anonimo ha detto...

Caro Zeno,
ma a Lei non sembra che lo stesso "accanimento giornalistico" per finalità politiche, ( le dimissioni del Presidente del Consiglio ), ci sia stato da parte di quotidiani come " Repubblica" ad es., ponendo domande sulla vita sessuale dello stesso Presidente,e facendo una campagna mediatica contro quest'ultimo, dando spazio nelle proprie prime pagine a personaggi come Patrizia D'Addario o Noemi Letizia.Dichiarazioni perlatro che non hanno alcun interesse pubblico.

Zeno ha detto...

No. Perchè l'Editore del quotidiano La Repubblica con i suoi articoli critici fa la normale attività di critica politica al capo del Governo. Anzi la critica al Premier è uno dei pilastri del sistema politico democratico occidentale. Invece l'Editore del quotidiano Il Giornale le sue campagne critiche non le fa al Presidente del Consiglio, chè sarebbe giusto e accettabile, ma le fa a un oppositore del Premier. E perchè fa queste campagne? Perchè il proprietario del Giornale è - attraverso il sistema della famiglia - lo stesso Presidente del Consiglio. Cambia parecchio, no?

Anonimo ha detto...

Caro Zeno,
è vero quello che Lei dice,
ma osservando il contenuto delle critiche non le sembra esageratamente fazioso, e poco deontologico, ( non è una rivista di gossip il quotidiano " La Repubblica " ) continuare ad attaccare il premier, riguardo fatti di natura privata (addirittura sessuale) e non sull'operato del governo ?
La ringrazio

Zeno ha detto...

Che il contenuto delle critiche a Silvio Berlusconi possa essere fazioso è molto probabile. Il *poco deontologico* ha poco significato. Personalmente considero La Repubblica un giornale di parte, schierato a sinistra, che propone un modello di giornalismo necessario in una società occidentale, ottimo dal punto di vista culturale, inaccettabile in alcune questioni di politica a favore della sinistra, che ha prodotto grossi guai nel campo sindacale sempre a favore degli estremisti della CGIL. Ritornando alla sua domanda dico che il medesimo contenuto riguarda, poi, fatti di natura privata (sessuale) no! Per il semplice motivo che De Benedetti è un privato cittadino mentre Silvio Berlusconi è un personaggio pubblico che ha la massima carica politica possibile. E siamo sempre li'. Come Ella può vedere si arriva sempre alla parolina essenziale : CONFLITTO DI INTERESSE! E poi com'è possibile che il Capo del Pdl chieda alla Chiesa cattolica i voti dei cattolici quando il Capo dello stesso partito sia poi un libertino che racconta barzellette dove recita una ellissi contenente una bestemmia! Se io fossi cattolico integralista mai e poi mai darei il mio voto a un simile personaggio! A mio modesto avviso Berlusconi non potrebbe fare il Presidente del Consiglio.
P.S. Io non compro La Repubblica

Anonimo ha detto...

Caro Zeno,volevo sapere il suo parere circa il programma " Vieni via con me ".
Le pare possibile che il servizio pubblico mandi un onda un programma così esageratamente fazioso ? Nessun programma della Rai aveva mai osato esporsi così tanto in favore una parte politica, infischiandosene del principio del pluralismo e del contraddittorio che dovrebbe dominare in uno stato democratico.
Cordiali Saluti
Gianmarco

Zeno ha detto...

Caro Gianmarco,
lei tocca un tasto molto delicato a cui io sono particolarmente sensibile: il pluralismo, la democrazia e la deontologia di chi fa informazione. E’ ovvio che la RAI non dovrebbe mandare in onda un programma così “esageratamente” fazioso come lo definisce lei. Ma al tempo stesso la medesima RAI non dovrebbe emettere onde e.m. in grado di produrre sul suo/nostro televisore il telegiornale di RAI1 i cui contenuti sono così faziosi a favore del centrodestra da farci vergognare di essere in un paese occidentale. Intendiamoci, non voglio giustificare Fazio per il tipo di trasmissione. Io penso che tutto ciò sia l’effetto del berlusconismo, ovvero dell’imbarbarimento della vita politica, sociale e culturale dell’Italia di oggi. Potrei concludere con il classico: “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Ma non sono masochista. Sono per mandare a casa tutti i faziosi, sinistra in testa. Ma Berlusconi & C. hanno veramente stupito tutti. Hanno reintrodotto in politica la categoria dell’odio! E per un personaggio disinvolto come Berlusconi che ha chiamato il proprio partito il "partito dell’amore" credo che dovrebbe farla riflettere. Lei non ha più scampo. Deve decidere se oggi vuole essere dalla parte di questo Berlusconi o domani dalla parte di un diverso leader che abbia eliminato le faziosità.

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