martedì 21 maggio 2013

La schizofrenia delle elezioni amministrative a Roma.



La schizofrenia è una forma di malattia psichiatrica caratterizzata dalla persistenza di sintomi di alterazione del pensiero e del comportamento con una gravità tale da limitare le normali attività raziocinanti di una persona. Nella politica comunale poi la schizofrenia comporta alterazioni del pensiero che fanno immaginare ai "candidati Sindaci" di essere nel vero mentre essi sono nel falso. Gli scompensi della schizofrenia si concentrano maggiormente nel settore della “devianza programmatica”, in cui un candidato Sindaco spiega una voce del suo programma dicendo che intende fare del bene per la città mentre sta facendo (o farà) esattamente l’opposto. Per essere più precisi, è come se un candidato Sindaco dicesse che la politica dei trasporti dei suoi avversari a Roma è sbagliata perché si rischia il collasso e poi si scopre che lui è colui che ha governato la città producendo concretamente il collasso medesimo. C’è solo da ridere. Di esempi del genere a Roma se ne possono fare a decine. Prendiamo l’ACEA. Si tratta di un carrozzone municipale che è inviso alla stragrande maggioranza dei cittadini perché produce casi imbarazzanti di irresponsabilità e di incapacità tali da far diventare scettici gli ottimisti. Lo dimostrano gli innumerevoli casi di proteste e reclami della cittadinanza pubblicati dai giornali. Non parliamo poi della politica di gestione dei vigili urbani (gente che non si vede mai nel posto giusto dove dovrebbe essere, e cioè in strada, tutti e nessuno escluso) che dire fallimentare è un complimento. E così via. Che dire delle elezioni per il rinnovo del Sindaco di Roma? Paradossalmente mentre i candidati scappano di qua e di là per farsi propaganda con tutte le categorie - correndo a fare comizi e incontri in ristoranti più o meno costosi (Francia o Spagna purchè se magna) - i cittadini non capiscono nulla delle loro proposte. Perché? Per il semplice motivo che o i loro programmi sono sostanzialmente uguali a quelli degli avversari o perché volutamente criptici, tanto da non essere decifrabili perché “scritti per nascondere”. Insomma la campagna elettorale in atto è un fallimento totale per la cittadinanza, che andrà alle urne senza avere le idee chiare delle differenze tra i progetti dei vari candidati. Le idee chiare ce l’hanno solo loro, i Politici delle Amministrative, che sono sempre gli stessi e rappresentano una Casta ancora più elitaria di quella nazionale. I membri di questa Casta sono scesi in politica per fare gli interessi loro come, purtroppo, Berlusconi insegna.

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Noto nella sua una punta di pessimismo, che dire forse si potrebbe concordare ma l'acqua, o lo stagno, nel quale nuotiamo è questo.
E' vero non c'è o almeno non si vede in giro niente di buono, la campagna elettorale cammina stanca come se la cosa non ci riguradi, anche perchè è la stessa personalità dei candidati ad essere grigia, eppure ne abbiamo 40 ci sono 40 persone che ci chiedono il voto per Roma, per essere Sindaco di Roma.
Quello che lei elenca è la classica lista di doglianza, lista che ad ogni elezione si rinfaccia al vecchio Sindaco e si rinnova, nella richiesta di soluzione, al nuovo.
Tutto cambia purchè niente cambi.
Avere una città europea, chi di noi non si trova d'accordo su questo semplice concetto ? Credo tutti ma poi si scende nel concreto, traffico caotico parcheggi che dire selvaggi si deve chiedere scusa per la parola, quasi razzista, non parliamo per carità dei vigili, come al solito senza fare di tutta l'erba un fascio ma se il concetto è giusto resta da capire come mai l'erba resta tutta e non si fa una cernita.
Le municipalizzate, che dovevano essere privatizzate per evitare che il pubblico inquini le stesse con la politica, ma la politica ha pervaso fin nei minimi recessi tutto ciò che ci circonda, senza ritegno, anzi con benefici incredibili.
Ho sotto mano una fattura per una visita medica all'ospedale, per mia moglie, costo della visita 12,91 euro, oneri aggiuntivi 14 euro, i costi aggiuntivi superano il costo della prestazione. Dove la prestazione dovrebbe essere quella più costosa si trova in seconda posizione rispetto ai "costi aggiuntivi" che sappiamo cosa sono.
Purtroppo un Sindaco dovremo eleggerlo, chi sarà non è dato saperlo, certo sarà quello che avrà più voti, dobbiamo sperare che dal cilindro esca un coniglio bianco, visti i candidati. Quì non concordo con lei, Berlusconi ha avuto , certamente delle responsabilità, ma queste finiscono sulla soglia della responsabiltà personale, le scelte sono del Cavaliere ma le persone sono singoli e la loro responsabilità non può essere diluita dal fatto che sono stati nominati, perchè se il concetto è questo allora cosa dobbiamo dire di chi li vota e li elegge ?

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