venerdì 24 maggio 2013

Tredicine: “uno come te”.


Il cognome può apparire bizzarro ma è terribilmente efficace nel campo del potere locale della capitale. Tutti lo conoscono e lo cercano. C’è tutta Roma tappezzata con i suoi manifesti elettorali. Dalla Salaria alla Tuscolana, dall’Aurelia alla Prenestina ovunque emergono solo i suoi poster. "Uno, mille, centomila" manifesti che hanno inondato l’intera città del suo bel viso giovanile e sorridente. Giordano Tredicine è il Consigliere al Comune di Roma del Pdl che ha avuto più successo nell’ultimo quinquennio della politica locale. Giovane, bello, amichevole e sorridente ha tutti i simboli del vincente. Peccato che al suo curriculum manchino aspetti che lui preferisce occultare. Ma andiamo per ordine. Abbiamo trovato nella nostra cassetta delle lettere un suo volantino elettorale che elenca tutti gli obiettivi da raggiungere al Consiglio comunale di Roma e che cosa ha fatto nell’ultima legislatura capitolina. In entrambi gli elenchi c’è di tutto e di più. Non c’è però una sola parola sugli aspetti più importanti e significativi delle vicende politiche romane. Tredicine non dice nulla del vuoto programmatico che lo contraddistingue sui 1)fatti etici, sul 2)conflitto di interessi che lo riguarda, sulla 3)politica di gestione dei quasi settemila vigili urbani che non si vedono mai in strada, sulla 4)pessima politica dei trasporti e del traffico cittadino, sulla 5)politica della sicurezza, sulla 6)politica di spesa delle risorse del Comune compresa la 7)elevazione al massimo dell’aliquota IMU, sul 8)nepotismo e le assunzioni clientelari nelle municipalizzate, sulla 9)inefficacia del servizio di Acea, Ama, sulla 10)piaga delle affissioni abusive, sull'inesistente controllo dei 11)graffitari che non vengono perseguiti, ecc.. E si potrebbe continuare. Nulla di tutto questo. Solo vacuità e faccende banali riguardanti alcuni elementi di nicchia della sua proposta elettorale. Un vero e proprio capolavoro di ipocrisia e di vuoto programmatico che evita di evidenziare come si deve intervenire sui nodi centrali delle deficienze della politica romana del suo partito, quel Pdl che ha prodotto a Roma lo “scandalo Fiorito”. Al titolo dei suoi manifesti, in cui Tredicine mostra l’ambizione di essere “uno come noi”, rispondiamo in perfetto dialetto romano: «ma de che stamo a parla’»?

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Lei non ha visto tutto quello che elenca perchè il nostro era occupato a "piazzare" i suoi furgoni bibite nelle piazze archeologiche. Sarà probabile che una volta completata l'occupazione troverà il tempo per quello che lei dice.

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