venerdì 9 aprile 2004

L'Iraq, la sinistra e l'abitudine alla fuga

In questa faccenda dell'occupazione militare dell'Iraq, la sinistra sta facendo una brutta figura. Come al solito, ogni volta che ci sono da prendere decisioni sulla politica estera il Parlamento di spacca in due. Con questa storia della pace a tutti i costi in Iraq, si sta trasformando la tragedia di un popolo in balia a bande terroristiche e senza scrupoli in uno strumento di polemica non tanto tra gli schieramenti politici italiani ma anche tra le varie e diversificate sinistre dello schieramento parlamentare. Mi riferisco al fatto grottesco che da mesi, con martellante continuita', si bombarda da sinistra l'opinione pubblica italiana, dicendo che con la decisione di inviare prima, e mantenere poi, un contingente militare italiano in Iraq, l'Italia si e' trasformata in una potenza di occupazione, che sta perseguendo una brutale politica di repressione, violando la Costituzione. Dunque, per le tre o quattro sinistre parlamentari (taccio per bonta' pasquale delle altre formazioni di ultrasinistra o di ultradestra extraparlamentare perchè sono sostanzialmente uguali) ci troviamo a vivere in un paese che è stato portato deliberatamente in guerra, in cui l'obiettivo del Governo non e' quello di aiutare la difficile transizione verso un Iraq piu' democratico, ma e' quello di depredarlo del petrolio, e per espresso desiderio della maggioranza si spara sulla folla all'impazzata, uccidendo donne e bambini senza riguardo alcuno per la popolazione inerme. Dunque, concludono le sinistre, e' necessario fare di corsa armi e bagagli e abbandonare precipitosamente il terreno, scappando dal suolo iracheno. Perbacco! Che analisi politica sottile! Dunque piu' velocemente si scappa e prima si risolvono i problemi del martoriato paese islamico. Come dire che e' piu' bravo chi riesce a far scappare prima il proprio contingente militare, senza porsi il problema del dopo. Riconosco che gli italiani, per abitutine, sono maestri nelle fughe, come nella fatidica data dell'8 Settembre, quando con un decisione velocissima che avrebbe reso soddisfatta la nostra sinistra-sinistra, il Re scappo' via da Roma lasciando un Paese allo sbando. D'altronde, non e' stata la stessa sinistra-sinistra che con una ritirata fulminea dopo due anni di Governo Prodi lo fece cadere votandogli contro?
Bravi. Continuate cosi' che la maggioranza di centro-destra che sorregge l'On. Berlusconi vi ringrazierà a vita perchè rimarra' al Governo per altri trent'anni. Poveri miopi!

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