sabato 11 dicembre 2010

Come risolvere una volta per tutti il “problema Berlusconi”.

Esiste una sola maniera di risolvere il problema Berlusconi nella politica italiana: che il Presidente del Consiglio rimetta in equilibrio l’aspetto finanziario dei suoi averi realizzati, com’è noto, impudicamente con una immorale politica che ha sfruttato le sue cariche politico-istituzionali per fini personali. Qui per “riequilibrio” intendiamo l’obbligo giuridico a ridare al fisco italiano tutto il denaro ricavato iniquamente in sedici anni di politica riconducibile allo sfruttamento personale dei suoi incarichi politici che gli hanno permesso introiti colossali altrimenti impossibili da conseguire ad una persona che sia partita da zero. La proposta che noi facciamo è quella di nominare una Commissione di inchiesta parlamentare con poteri giudiziari che dovrebbe spulciare a fondo i suoi sedici anni di vita politica dopo la prima nomina avuta come Presidente del Consiglio agli inizi degli anni ’90, per individuare e confiscare gli astronomici e iniqui incassi accaparrati come conseguenza delle sue pluricariche politiche. Riportare l’orologio, con un azzeramento completo, alle condizioni iniziali è il minimo che si possa chiedere a chi è rimasto fuori del tempo dell’Etica e della Morale ed è, tra l’altro, l’unica possibilità che gli è rimasta per risolvere il conflitto di interessi planetario che lo costringe ad essere l’unico politico occidentale sulla scena mondiale fuori norma. Ci ascolti finché è in tempo. Solo così il suo problema etico-politico potrà dirsi risolto. Sul piano morale, poi, dovrebbe avere il coraggio di uscire definitivamente dalla politica, per dedicare il resto della sua vita a ripristinare, per quel po’ che è possibile, il vero senso di una vita male evoluta, dedicandosi esclusivamente, con i pochi averi rimasti, a fare del bene ai poveri e a dedicarsi agli emarginati. Lo fece il manzoniano Innominato perchè non lo può fare anche lui? Lo diciamo per il suo bene perché non è normale avere modificato la società italiana mediante processi politici improntati al “ghe pensi mì” che hanno immiserito la vita di milioni di suoi concittadini che vivono al limite della povertà. La società di questi anni da lui malgovernata, ha rubato a se stessa decine di miliardi di euro che sono andati a finire nelle tasche di un uomo solo, in grado di sperperarli secondo scenari di vita non certo francescani. Tutti questi soldi sono stati sottratti ai servizi della Nazione, ai più poveri e agli emarginati, alle politiche del lavoro, dell’istruzione, della sanità, della ricerca scientifica e ultimo, ma non meno, alla sicurezza tanto sbandierata dal centrodestra quanto mai realizzata nella pratica. Quanto poi alle Eccellentissime et Eminentissime gerarchie cattoliche che fanno riferimento al Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone ricordiamo che “Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: la mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri". A buon intenditore poche parole.

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