sabato 4 dicembre 2010

Sulla stampa berlusconiana una lista di proscrizione.

L’ennesima conferma della inaffidabilità dei giornali berlusconiani e della concezione antidemocratica, meglio neo-fascista, che hanno il premier e i suoi servitori giornalisti ce la dà il Direttore di Libero, quel Maurizio Belpietro che insieme a Feltri del Giornale hanno sviluppato fino alle estreme conseguenze il filone del giornalismo cosiddetto killer, perché improntato allo scopo esplicito di far dimettere gli avversari giornalisti del loro padrone Silvio Berlusconi con dei dossier falsi. Siamo alla delazione bella e buona. Siamo alla proscrizione di stampo fascista. Siamo cioè in presenza di un metodo politico aberrante, adoperato nelle dittature, che consiste nella eliminazione dei numerosi avversari, nemici personali del leader mediante strumenti di discredito giornalistico. Un elenco di nomi e cognomi con tanto di fotografia degli avversari e ... oplà, gli avversari del padre-padrone sono serviti. Che pena! Che schifo!
P.S. Il Senatore Guzzanti dopo aver definito gli attacchi di Belpietro "attacchi penosi dovuti al fatto che sanno solo obbedire al Capo" ha aggiunto: "Mi sa che questa iniziativa di Libero si è rivelata un flop. Mi fa molta pena il mio ex direttore e amico Belpietro, costretto a fare questa piccineria per ordini del capo supremo. Che tristezza".

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