martedì 14 dicembre 2010

Le polemiche sull’eutanasia.

Eccoli qua in azione. Sono ritornati. Sono in prima linea per dare un segnale della loro intransigenza e del loro estremismo. Sono i campioni dell’Assoluto, delle Certezze, del pensiero Unico, del “si farà come diciamo noi e basta”. Chi sono? Sono i fautori dell’eutanasia si e dell’eutanasia no. Dell’eutanasia mai e dell’eutanasia sempre. Ripetono ad occhi sbarrati il ritornello come se si trattasse di una guerra santa: “l’eutanasia è un diritto; no, l’eutanasia è un omicidio” e viceversa. E insistono: “la vita è nostra e ne facciamo quello che vogliamo” e dall’altro lato: “la vita non è di nostra proprietà ma appartiene a Dio e guai a chi non accetta di essere intubato anche per 50 anni”. Il suicidio del regista Monicelli ha dato il via alla guerra santa e se adesso c’è una tregua è solo per le vicende della mozione di fiducia-sfiducia in Parlamento. A questo proposito noi vogliamo dire una sola cosa. Questo paese è imbrigliato da questa gente e non uscirà mai dal precariato politico e sociale finché non si uscirà dalle guerre di religione e/o dalle derive laiciste. A nostro parere entrambe le soluzioni proposte dai fautori dei due estremismi sono sbagliate, fuori dalla logica e dal buon senso. Nessuno può imporre suicidi mascherati e nessuno può pretendere di decidere per gli altri. Con buona pace dei crociati e dei saraceni di casa nostra che da soli costituiscono il principale male della società italiana: l’ideologia con contorno di intolleranza. Ma le ideologie non erano state messe alla porta?

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