mercoledì 8 giugno 2011

Comune di Roma: niente cittadinanza al maestro Muti.

Ci rimproverano di essere critici nei confronti della città di Roma e dei romani. Forse è vero. Ma il punto non è questo. Il problema è se dobbiamo considerare Roma e i romani con attenzione e simpatia come la città e gli abitanti della capitale di un importante Stato moderno oppure se trattarli con indifferenza come se fossero dei qualsivoglia cittadini di una qualunque provincia. A nostro avviso Roma dovrebbe essere la vetrina dell’Italia nel mondo. Roma è la capitale d’Italia. E’ un simbolo. E’ l’immagine dell’intero paese che racchiude tutto il concetto di italianità. Dovrebbe essere curata, accogliente, sicura. Dovrebbe essere la “casa” di tutti gli italiani. Chiunque, cittadino d’Italia, siciliano o valdostano, calabrese o friulano, ecc., dovrebbe sentirsi a suo agio nella capitale. Dovrebbe essere rispettato meglio dei romani perché "cittadino d’Italia". E’ normale pertanto che l’informazione e gli osservatori attenti a queste cose la tengano sotto controllo. Il risultato? Un disastro e un’indecenza. Anzi, una vera e propria vergogna nazionale. Non passa settimana che a Roma non spuntino fuori imbrogli, intrecci perversi e malavitosi, nepotismi, guai giudiziari in cui sono implicati vigili, impiegati del Comune, dirigenti delle municipalizzate, etc. Oggi si è toccato il fondo. Su una questione che non riguardava alcun aspetto economico, finanziario, politico, di interesse di parte, gli indigeni sono riusciti farsi male lo stesso e più di prima. All’o.d.g. dei lavori del Consiglio comunale c’era la votazione della delibera per il conferimento della cittadinanza onoraria al maestro Riccardo Muti. Nulla di più bello ed eccitante per la capitale. Un fatto esclusivamente culturale. Avrebbe dovuto essere una festa. Invece è stata una catastrofe. Cos’hanno fatto i nostri bravi consiglieri comunali? Hanno litigato di brutto tra di loro per sozze beghe casalinghe e alla fine hanno fatto mancare deliberatamente il numero legale, per cui la delibera non c’è stata e il maestro Muti non ha avuto la cittadinanza onoraria. Sconcertante. Si può essere più autolesionisti di così? Il Sindaco dovrebbe scusarsi con il Direttore Muti e con l’intera nazione per questo volgare e inaccettabile comportamento. La faccenda però non si può liquidare in questo modo. Qui è necessario dire a chiare lettere che c’è dell’imbecillità e della inadeguatezza degli uomini che dovrebbero rappresentare l’intero corpo elettorale romano, noi compresi. Ci rifiutiamo di essere coinvolti nel mucchio di imbecilli di turno. Noi non ci consideriamo né stupidi, né inaffidabili. A essere incapaci di comprendere il ruolo dei Consiglieri comunali e ad adeguarsi a un modo signorile di lavorare in Municipio sono questi figli illegittimi della ”lupa” che meriterebbero il disprezzo da parte della cittadinanza. Ma esiste una cittadinanza romana in grado di far sentire la propria voce di protesta? Noi pensiamo di no. Anzi, moltissimi cittadini romani non aspettano altro che la confusione e il disordine per agire indisturbati e fare i propri interessi. Noi ci dissociamo da questo modo di operare e protestiamo vivamente contro costoro. Anzi, li avvisiamo che alle prossime elezioni comunali ricorderemo ai cittadini chi sono stati costoro. Bisognerebbe chiamarli col loro nome e cognome: inaffidabili imbecilli.

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