lunedì 6 giugno 2011

Stipendi e pensioni terribilmente sbilanciati.

Chi vuole conoscere uno dei fatti più gravi della gestione del potere legislativo di Berlusconi non ha che osservare la curva degli stipendi e delle pensioni degli italiani. Si accorgerà che il Pinocchio Capo del governo ha mentito spudoratamente quando ha affermato che Lui non avrebbe mai “messo le mani nelle tasche” degli italiani. Si nota, viceversa, una disuguaglianza record tra le retribuzioni dei ricchi dirigenti e dei precari in miseria. Un esempio per tutti. Un normale dirigente di II fascia che non fa nulla di eccezionale nel suo lavoro intasca uno stipendio medio di circa 100000 €. Se si aggiungono gli extra sale fino a 120000 € all’anno. Un “precario medio” guadagna al massimo 6000 € all’anno. La media, in quest’ultimo caso, è stata effettuata tra 0 € del precario che non ha lavoro e 12000 € del lavoratore che ha la fortuna di avere un lavoro. Dunque, il dirigente guadagna 20 volte di più del precario. Vi sembra serio un fatto del genere? Vi sembra corretto? Vi sembra possibile che un Capo del governo che dice di richiamarsi ai valori cattolici tenga l’Italia in una morsa che si esprime con sole due categorie: i ricchi e i poveri? A noi no, e lo diciamo molto chiaramente: è una vergogna e uno scandalo che Berlusconi se ne infischi delle difficoltà economiche degli italiani, ormai ridotti in miseria. E’ necessario a questo punto aggiungere che questa situazione si è potuta verificare, purtroppo, a causa della favoreggiamento delle Eccellentissime et Eminentissime gerarchie cattoliche che hanno dato il loro voto di “moderati” a questo millantatore di condizioni sociali. Noi denunceremo sempre queste malefatte vergognose che vanno contro il senso di giustizia che dovrebbe caratterizzare un governo che si definisce il più vicino alla Chiesa cattolica. C’è in tutto questo menzogna e ipocrisia. Segnaleremo sempre la vita licenziosa e libertina di un Presidente del Consiglio che non ha titoli morali, etici e di equilibrio per occupare quella poltrona. Berlusconi ha drogato gli italiani con una controinformazione imperniata sulla sua televisione privata e sull’autoimpunità prodotta dal suo conflitto di competenze. Ma forse è arrivato il momento in cui “tutti i nodi vengono al pettine”. Siamo speranzosi che alle prossime elezioni gli italiani non facciano come hanno sempre fatto in questi ultimi decenni riversando i loro voti sul partito delle cricche. Gli italiani dovrebbero rinnegare una volta per tutte ciò che ha detto di loro Ennio Flaiano: “gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore”. Il vero vincitore sarà colui che lo estrometterà dal potere.

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