sabato 7 gennaio 2012

Liberalizzazioni si, liberalizzazioni no: la guerra è in atto.

Siamo alla stretta finale. Il Presidente del Consiglio Mario Monti sta preparando il provvedimento relativo alle liberalizzazioni. La battaglia tra forze favorevoli e forze contrarie sta per entrare nel vivo del combattimento. Forze occulte stanno cercando di bloccare le liberalizzazioni. Si va dalla psicologia spicciola di chi afferma che con questo provvedimento saranno centinaia di migliaia gli esercenti condannati alla disoccupazione, alla psicologia sofisticata in cui si afferma che liberalizzare significa diminuire la qualità dei servizi. Ormai siamo alla resa dei conti. Ben venga la chiarezza. Da una parte la reazione, ovvero tutte quelle forze sociali e politiche che sono interessate ai privilegi e alle estorsioni (perché quando andiamo a pagare una parcella a un professionista di questo tipo, non solo ci estorce il denaro fissando tariffe impossibili ma, soprattutto, frega lo Stato dicendoci sottovoce ipocritamente: con o senza la ricevuta?) e dall’altra tutti coloro che vogliono introdurre la concorrenza e togliere l’ingessatura a questo Stato onde permettere lo sviluppo e la crescita del Paese. L’immagine che ci viene in mente è quella di due eserciti che stanno preparando a fronteggiarsi. Un esempio possibile potrebbe essere la battaglia di Solferino relativa alla seconda guerra d’indipendenza il cui prossimo 24 giugno, peraltro, ricorre il 150° anniversario. Da una parte l’esercito franco-piemontese e dall’altra le truppe austriache dell’Imperatore Francesco Giuseppe: il Bene contro il Male. Chi vincerà? Noi parteggiamo senza dubbio con le forze del Bene, ovvero siamo contro le lobbies e le corporazioni che succhiano il sangue ai poveri cittadini indifesi. Tassisti, farmacisti, benzinai, commercianti ed esercenti, notai, avvocati, ordini professionali con i loro tariffari da capestro, etc. sono tutti avversari del Bene perché personificano il Male. Lor Signori sono per il monopolio, sono cioè portatori di interessi particolari, di casta, perseguono istanze ciniche e finalità egoistiche strozzando l'economia e ingrossando l'evasione. L’Italia ha una sola speranza di sopravvivere a questa terribile prova che questi non certo gentiluomini le vogliono imporre: spianare al massimo la strada alle condizioni per la crescita e lo sviluppo. Guai a fermare questo processo di miglioramento dell’economia: sarebbe la morte economica. Ecco perché si tratta di una guerra. Se i monopolisti vinceranno per noi sarà la fine. C’è un solo aspetto positivo di questa guerra: finalmente conosceremo nomi e cognomi degli ignobili. Sapremo chi sono i parassiti e gli sfruttatori della società. Non è poco.

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