lunedì 2 gennaio 2012

I partiti e il loro ponziopilatismo.

Gli italiani stanno pagando caro il loro essere cittadini di questo paese. Tra i tanti temi che li riguardano quello dell’ingiustizia, oggi, ci appare il più intollerabile. Una società che si definisce civile non può permettersi di essere ingiusta, altrimenti non sarebbe civile. Civiltà e giustizia sono due pilastri delle società moderne e guai a metterne una contro l’altra. Una società incivile equivarrebbe a una società che farebbe della “legge del più forte” il paradigma della sua esistenza. Una delle conseguenze di una società ingiusta è la povertà. Essere poveri non è una scelta di vita fatta dal povero (a parte S. Francesco) che vuole essere tale. No. La povertà è l’ingiusta imposizione fatta al povero affinchè altri possano essere pilatescamente ricchi. E comunque la ricchezza non è un diritto, così come la povertà non è un dovere. L’Italia è un paese abbastanza ricco. Se la sua ricchezza fosse il risultato della somma delle vite degli italiani onesti, in cui con giustizia essi avessero pagato tutti le tasse, probabilmente potremmo digerire meglio l’esistenza di sacche di povertà. Ma così non è. Dunque, la ricchezza ottenuta con i trucchi non è un diritto ma un imbroglio. E in Italia i ricchi onesti sono delle mosche bianche. Pertanto si impone alla società di verificare l’origine e lo sviluppo delle ricchezze dei ricchi i quali, se scoperti che hanno prodotto la loro ricchezza con trucchi e in modo fraudolento, dorrebbero essere condannati al sequestro e all’alienazione dei loro beni. Chi non accetta questo principio è connivente con gli imbroglioni. I più pilateschi dei conniventi sono coloro che invocano la legge della privacy. Non esistono vie di mezzo. Le forze politiche presenti in Parlamento in questa legislatura sono tutte inadeguate a realizzare il principio di giustizia e di equità (lo abbiamo visto con tutte e cinque le manovre economiche fatte dai due ultimi governi) e come tali sono tutte da condannare. Noi come riflessione di inizio anno, ci permettiamo di invitare i cittadini a riflettere e a non dare il loro voto alle prossime elezioni a questi partiti, i quali con una conflittualità politica parlamentare che non ha precedenti in un paese civile hanno evitato di prendere provvedimenti equi e giusti. Siamo dell’avviso che è necessario prepararci a votare nuovi soggetti politici, che siano portatori di equità, cavalieri di giustizia, garanti di onestà, possessori di altruismo e instancabili datori di solidarietà verso i più poveri. Ai vari Idv, Pd, Udc, Pdl e Lega Nord diciamo chiaro e tondo che non li voteremo. Lo sappiano con chiarezza. Il nostro voto preferiamo darlo ai nuovi soggetti politici (Sel e sinistre varie sono anch'essi il vecchio) che si affacceranno alle prossime elezioni nazionali perché almeno questi non hanno il peccato originale del ponzio-pilatismo. Idv, Pd, Udc, Pdl e Lega Nord, diciamolo una volta per tutti, sono vecchi ruderi che non sopportiamo più perché abbiamo fame di nuovo e di pulizia.

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