martedì 11 settembre 2012

Bullismo e magistratura.


Una miscela esplosiva. Di questo si tratta quando magistratura e pedagogia si incontrano su una sentenza che riguarda la scuola. I fatti. La Cassazione ha condannato una insegnante di scuola media perché aveva fatto scrivere sul quaderno di un bullo suo alunno cento volte “sono un deficiente”. La spiegazione della condanna è che i metodi prepotenti contro gli atteggiamenti di ''bullismo'' degli allievi "finiscono per rafforzare il convincimento che i rapporti relazionali (scolastici o sociali) sono decisi dai rapporti di forza o di potere". “Non può ritenersi lecito l'uso della violenza, fisica o psichica, distortamente finalizzata a scopi ritenuti educativi", afferma la Cassazione, e ... bla bla bla. Dunque, un mese di reclusione alla maestra e l’obbligo di non farlo più. Noi siamo del parere che hanno sbagliato entrambi. Ha sbagliato la magistratura a condannare l’insegnante perché non è condannando una docente che ha cercato di intervenire nel processo educativo che si fanno gli interessi dello studente. Grave sarebbe stato se l'insegnante avesse fatto come mille sue colleghe e cioè che "si fosse fatta i fatti suoi", mostrando indifferenza. La crescita civile e culturale di uno studente bullo non si realizza premiandolo. Diceva Seneca: “Bonis nocet qui malis parcet”, cioè chi risparmia i malvagi danneggia i buoni. Ma ha sbagliato anche l’insegnante, perché non avrebbe dovuto fare scrivere cento volte “sono un deficiente”, offendendo lo studente. Avrebbe dovuto fare scrivere duecento volte “sono un bullo e devo impegnarmi di più per diventare uno studente più corretto”. Così la magistratura non avrebbe potuto condannare l’insegnante e lo studente avrebbe dovuto scrivere il doppio di prima lo stesso concetto. Ma in Italia è sempre stato così: lo Stato (in questo caso la magistratura) è sempre stato forte con i deboli e debole con i forti. Continuando così avremo tutti i cittadini bulli e maleducati.

Nessun commento:

Support independent publishing: buy this book on Lulu.