venerdì 28 settembre 2012

Grandi imbrogli e dichiarazioni folli.


«Il grande imbroglio non è il Governo tecnico e cosa sta succedendo in Italia, ma è l’euro che è stato introdotto senza che avesse una banca centrale alle spalle e la Germania se esce dall’euro non faccio drammi». Lo ha detto Silvio Berlusconi, partecipando alla presentazione a Roma  di un libro dal titolo “Il grande imbroglio”. Cosa dire di questa ennesima esternazione sopra le righe del Nostro? E’ evidente che un ex Primo ministro europeo che fa dichiarazioni del genere dovrebbe come minimo vergognarsi. Sono dichiarazioni di uno sventato che ha perduto la bussola della politica. Il suo è il classico modo di reagire di uno scriteriato che sente l’obiettivo sfuggirgli sempre di più. Sa di soffrire di progressiva emarginazione e sta perdendo il controllo. Non sa più cosa fare, soprattutto dopo che sono emersi gli sconci e le ruberie dei parlamentari regionali del suo partito, il famoso Pdl , ovvero Partito dei ladroni.  Ebbene,  noi diciamo che il grande imbroglio non è stato il Governo tecnico, né l'euro ma l’ostinazione di un ex Presidente del Consiglio, chiamato Silvio Berlusconi, che non ha mai fatto gli interessi dell'Italia ma solo di se stesso. In più, nelle periferie politiche (regioni, provincie e comuni) ha lasciato mani libere ai ladroni del suo partito per fare  razzie di fondi pubblici come alla Regione Lazio. Ecco qual è il vero imbroglio. Adesso se ne è accorta anche la Chiesa cattolica (finalmente!), la quale riconosce l’errore di avergli portato in dote i voti dei cattolici che gli hanno permesso di  impoverire il Paese. Ha spolpato lo Stato negli ultimi dieci anni  più lui che le decine di governi degli ultimi cinquant'anni. Ecco come stanno le cose. Ma adesso i nodi vengono al pettine e gli italiani, gli stessi  polli italiani che prima lo hanno coccolato adesso, diventati galli perché impoveriti dalla sua politica economica e finanziaria (ricordate quel Bertoldo di Tremonti?), hanno capito che il minimo era di mollarlo. Ne vedremo delle belle.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Secondo te abbiamo veramente capito che è arrivato il momento di mollarlo? Ho i miei dubbi, le persone amano la recidiva :)

Zeno ha detto...

Si. E' il momento giusto. E non perchè lo dico io. Lo dice la CEI che è il vero Amministratore delegato dei milioni di voti cattolici che lo hanno inchiodato là negli ultimi dieci anni. Naturalmente "in my opinion". Ciao.

Giancarlo T. ha detto...

Il grande imbroglio, sarà forse il titolo del prossimo film di cassetta?
Il grande imbroglio, fa ancora tenerezza il tentativo, potrebbe anche suscitare simpatia se non fosse che se gli riuscisse il colpo per noi sarebbe la fine.
Il grande imbroglio, titolone di un libro redatto e pubblicato dal quel mago della economia che risponde la nome di Brunetta, ministro della Repubblica che ha lasciato nel Paese tracce evidenti del suo passaggio.
Ma veniamo al grande imbroglio, un partito che nasce con gli "scampoli" quelli che nei negozi si vendono a saldo, un partito che dalla lista della P2 trae linfa e filosofia, ma voglio tornare agli scampoli. Ex socialisti, riveduti e corretti dalla brioche berlusconiana, ex comunisti che nel partito d'origine avevano poco seguito con incarichi di vetrina, ex democristiani indagati, come molti dei precedenti quindi affamati di rivincita nei confronti dell'odiato nemico, che o fu più furbo o non riuscirono a pescarlo, come per loro con le mani nella marmellata. Tutti questi signori, che ancora ci deliziano della loro arguta presenza si uniscono, sappiamo tutto in politica è possibile, si uniscono per il bene del Paese, con altri ex, quelli che si richiamavano al movimento parafascista. Dall'accoppiata nasce il partito dei puri dell'amore, come ebbe a dire il nostro, l'araba fenice spicca il volo da quel momento l'Italia libera dalla paura è pronta al volo nuziale.
Al Grande imbroglio !!
Fino a quando Catilina dovremo sopportare la tua presenza ?

Giancarlo T. ha detto...

Oggi voglio spedirle io una riflessione che titolerò:
Alì Babà e i 40 ladroni.
Conosciamo tutti la favola ma riflettiamo, come tutte le favole ha una sua morale, ciascuno scelga quello che più si confà alla sua, visto che la morale è soggettiva.
Alì Babà proprietario di una grotta magica , piena di tesori, che si apre con una parola, anch'essa magica , SESAMO.
I 40 ladroni, importanti per la sopravvivenza del gruppo, senza di loro Alì Babà sarebbe un piccolo insignificante omuncolo, sono pronti al sacrificio estremo per lui , sono pronti perfino alla rinuncia della parte del tesoro.
Vi sono però alcuni che questo estremo sacrificio non hanno intenzione di farlo allora scatta la punizione di Alì Babà!
Prendiamo atto ora che negli anni trascorsi , senza saperlo, abbiamo vissuto in un ambiente di ladroni, Alì Babà aveva in mano le redini del Paese e la sua grotta magica si apriva con una nuova parola, anch'essa magica,EURO.
La corte rinascimentale del nostro Alì Babà non aveva nulla di diverso, dal punto di vista degli intrighi, da quelle che negli anni d'oro, per il rinascimento, reggevano le sorti delle decine di stati e staterelli italiani, l'unica differenza è che loro ci hanno lasciato tesori d'arte Alì Babà neppure questi.
Nella favola,riveduta e corretta, si inserisce un nuovo protagonista contraddistinto da un acronimo CEI, che, come se niente fosse e sopratutto come se non avesse avuto il peccato originale della prima condiscendente assoluzione, ci chiarisce, a noi poveri soggetti passivi, che i 40 ladroni non sono degni e si devono sostituire, la grotta deve cambiare la parola chiave, la nuova è ONESTA'.
L'acronimo però nasconde una organizzazione potente che fregiandosi del fatto che la sua opera viene riconosciuta come altamente morale non disdegna, a volte di comportarsi come Alì Babà! Necessità fà virtu'
La loro presenza ha impedito a questo paese d'essere invaso dai cosacchi, questo è quello che ha impaurito i nostri concittadini, senza sapere che i cosacchi sono stati perseguitati perfino da Stalin per la loro simpatia ai tedeschi, ma questa è un'altra storia, quello che conta è che dietro un Alì Babà qualsiasi c'è sempre un esercito di opportunisti e maneggioni ma sopratutto ci sono anche i cultori dell'etica e della morale, i quali trovano sempre le parole per rendere profumato quello che profumato non è, per natura. Ma come si sà pecunia non olet !

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