Se fosse possibile desidereremmo avere un Presidente del Consiglio che nella sua azione politica quotidiana realizzasse una sintesi tra i valori della Scienza e il portato etico della Religione. In particolare ci piacerebbe che nella mente del nostro Primo Ministro si realizzasse una sinergia intellettuale tra ottimismo della ragione e carità cristiana, tra consapevolezza della limitatezza dell’agire umano e capacità di comprensione del valore della solidarietà, tra importanza del valore della critica e comprensione della modestia. Insomma, una combinazione concreta di virtù teologali e pregi scientifici. Invece Lui, primus inter pares, non molla. Con i suoi mille difetti vuole dare l’immagine del pieno ottimismo, delle certezze del suo operare, della sua indispensabilità e del fatto che senza di Lui il mondo non avrebbe senso. Così, siamo costretti a vedere ogni giorno sui media un ondivagare tra proposte politiche populistiche e derive post-fasciste da una parte e pragmatismo operativo su temi concreti e realistici. Da quando è ritornato sulla “sua” poltrona di “Primo tra pari” ha oscillato tra disegni di legge che incoraggiano i delinquenti - come per esempio l’eliminazione delle intercettazioni telefoniche - e la realizzazione di opere di pubblica utilità, come nel caso dell’Alitalia e della immondizia a Napoli. Sul primo caso abbiamo già analizzato su questo blog questa sua tendenza sciagurata alla libertà più sfrenata che si concretizza nell’idea di impedire alla magistratura di utilizzare le intercettazioni telefoniche relative a malfattori perché la privacy deve essere, a suo giudizio, totale. Oggi vogliamo parlare dell’altra sua modalità di concepire l’azione politica, e cioè quella di non avere lacci e lacciuoli nel legiferare. Senza dubbio dobbiamo riconoscere che solo Lui poteva risolvere i due ultimi drammi nazionali. Riconosciamo che è stato più forte della camorra e dei casalesi messi insieme, nonché del potere regionale e comunale a lui contrario, perché nelle mani di uomini della sinistra come Bassolino e Iervolino. Non sappiamo esattamente definire il potere negativo dei delinquenti camorristi in questa vicenda. Sicuramente sappiamo però che il duo Sassolino-Iervolino non è stato da meno. Nella loro insipienza politica e nella loro stupidità umana, ai nostri occhi sono stati, loro malgrado e inconsapevolmente per la gente di sinistra, più pericolosi degli uomini delle cosche mafiose. Diamo atto quindi a Berlusconi che è riuscito a eliminare la spazzatura dalle strade di Napoli e al tempo stesso di inaugurare il termovalorizzatore di Acerra per lo smaltimento dei rifiuti. Se aggiungiamo anche che è riuscito a mantenere in mani italiane l’Alitalia, trasformandola da carrozzone mangiasoldi a compagnia commerciale privata che funziona, ci sentiamo di attribuirgli l’intero merito al suo modo di operare. Certo, all’idea che Berlusconi potesse essere messo in minoranza da uomini come Pecoraro Scanio, Diliberto, radicali, rifondaroli, verdi e dallo stesso ultimo e pessimo Prodi, ci viene da sorridere. E’ come sfidare a duello l’Orco da parte di Pollicino. Naturalmente Berlusconi, che non è fesso, prima di tutto si è assicurato l’appoggio della potente divisione corazzata della Chiesa Cattolica che nel momento delle elezioni è in grado di mobilitare intere divisioni di uomini, mezzi, e immagine come mai si può immaginare. Con queste premesse, forte del consenso e consapevole che è diventato l’ultimo re d’Italia Berlusconi sente il peso delle regole, dei dettati costituzionali e se ne vuole liberare. Pretende decreti immediati a sua misura, e non può soffrire la presenza del Presidente della Repubblica che lo frena. Aspettiamoci pertanto di peggio. Si fermasse almeno un po’. Neanche a dirlo: una ne fa e cento ne pensa. Chissà dove andremo a finire.
venerdì 27 marzo 2009
giovedì 26 marzo 2009
Filosofi adulatori e Papi che non ne hanno di bisogno.
Una grande irritazione. Ecco cosa si prova leggendo l’articolo adulatorio del filosofo Giovanni Reale sul Corriere della Sera di qualche settimana fa. Non se ne sentiva il bisogno. Di per sé Benedetto XVI, come Papa, ha la sua corte di adulatori istituzionali, costituita da Autorità politiche di centro-destra e di centro-sinistra oltre, naturalmente, alla corte dei giornalisti più o meno cattolici che gravitano soprattutto nell’area governativa berlusconiana, ognuno dei quali fa a gara con il compagno di fede per elogiare, spesso in modo stucchevole, il Pontefice. Adesso si mettono anche i filosofi. Di questo passo, dove arriveremo? Cosa dice di tanto adulatorio il filosofo super-cattolico Giovanni Reale? Dice che lui è contrario alle critiche che vengono sollevate nei confronti del Papa, come quella che afferma che “Benedetto XVI è arroccato su posizioni retrograde”. Come argomentazione forte per criticare chi critica il Papa dice che “chi dà questi giudizi non ha capito la grandezza del Papa”. E’ un classico. Quando si vuole criticare qualcuno basta dirgli che non ha capito. Noi siamo perfettamente in grado di capire che il Papa tedesco è un grande uomo di cultura che non ha bisogno di incensamenti o di blandizie, semmai di critiche. Proprio perché è un uomo di cultura la difesa acritica e interessata non convince nessuno. Il Papa è un teologo e come tale ha una visione totalizzante della Religione. Tutto è Religione. Tutto si spiega con la sola parola di Dio. Punto e basta. Ma a nostro modesto avviso e in maniera paradossale è proprio questo il limite dell’attuale Papa: essere troppo preparato teologicamente e avere una cultura eccessivamente sbilanciata sull’asse teologico-filosofico. Quando si è così ne esce fuori una visione deformata della realtà in cui un solo aspetto, quello teologico, ingoia e fagocita tutti gli altri. Mutatis mutandis è come lo scienziato che fa l’elogio della scienza mediante lo scientismo. Si dà la zappa sui piedi. Noi comprendiamo l’importanza della Religione nella vita degli esseri umani Riteniamo che la Religione abbia un grande compito e una grande responsabilità: che sono poi quelli di dare voce alla dimensione spirituale della vita e al bisogno della riflessione e della meditazione religiosa delle persone. Pertanto, la Chiesa cattolica, ma in generale tutte le Chiese, hanno e svolgono un ruolo indispensabile nella società. Ma per favore ci irritano di più i filosofi adulatori che i Papi contrari ai preservativi e favorevoli alle idratazioni forzate. Almeno il questo secondo caso i Papi propongono una loro interpretazione, mentre i filosofi che adulano non hanno neanche quella. E, infine, il filosofo Reale non si sforzi più di voler dimostrare che Ratzinger è l’erede ideale di papa Wojtyla. Al solo pensarlo Papa Giovanni Paolo II ci sarà rimasto male nella tomba.
mercoledì 25 marzo 2009
Con l’approvazione della legge su "Roma Capitale" i problemi di Roma, dicono, sono stati interamente risolti. Siamo proprio sicuri?
Evento epocale quello di ieri per Roma. E’ stata finalmente approvata la legge su “Roma Capitale”. L’entusiasmo dei romani e, soprattutto, dei politici locali è alle stelle. Maggioranza e opposizione insieme, in un solo afflato e tutti abbracciati, mostrano di essere soddisfatti. Dicono che inizia adesso una Nuova Era per Roma, perché la nuova legge permetterà di realizzare ciò che sempre la Capitale ha desiderato di più e cioè diventare una città metropolitana come è avvenuto con Berlino, Londra e Parigi. Pensate che la nuova legge, approvata in via definitiva, prevede di sostituire alla vecchia dizione di “Consiglio Comunale”, la nuova formula di “Assemblea Capitolina”. Un passo da gigante. Anzi, una vera e propria rivoluzione copernicana della municipalità dei figli della Lupa. Insomma, un vero successo politico e di immagine per la Capitale. Questo il fatto e veniamo alle nostre libere opinioni. Nel campo del localismo italiano in generale, e romano in particolare, diciamo subito che noi siamo scettici e diffidenti. L’esperienza ci ha abituati a diffidare ed essere sospettosi verso una classe politica pessima che non è mai cambiata, soprattutto quando c’è di mezzo la forchetta. Le dichiarazioni ampollose e retoriche del Sindaco Alemanno e dei Consiglieri del Comune di Roma ci rendono dubbiosi circa il fatto che adesso, con un colpo di spugna, i problemi di Roma siano stati tutti annullati. Il perché è dovuto al fatto che conosciamo di che pasta sono fatti i politici dell’intero territorio metropolitano. Pensate che a Roma ci sono un Sindaco dai poteri enormi, un Consiglio Comunale, pardon, un’Assemblea Capitolina di ben 60 Consiglieri, una Giunta municipale che comprende più di una decina di Assessori, la bellezza di 20 Municipi con 20 altrettanti Dipartimenti, ognuno dei quali ha Presidente, VicePresidente, assessori di tutte le salse, e una quantità incontrollata e incontrollabile di portaborse, di Segretari che vivono da sempre a carico della municipalità. Ebbene queste migliaia di uomini politici cosa hanno realizzato finora? Un fallimento. Una città che è a livello di “terzo mondo”, un traffico che è il più intasato e vergognoso dell’intero pianeta, uno smaltimenti dei rifiuti che è un vero scandalo, una politica dei trasporti fallimentare in grado di avere costruito negli ultimi cento anni appena due linee metropolitane, vecchie e ingestibili, una gestione della sicurezza che è fallimentare, un corpo di vigili municipali che è da una parte il più nutrito al mondo e dall’altra è una parodia del film Il vigile di Alberto Sordi, un sistema iniquo e ottocentesco di funzionamento dei servizi municipali che intascano soldi a palate ma non danno servizi adeguati. Ci fermiamo qua per carità di patria e di spazio, ma ci vorrebbe un libro come un volume dell’enciclopedia Treccani per contenere una parte degli episodi di parassitismo, di sprechi, di cattivi usi, di sperperi e di comportamenti immorali di impiegati municipali (alcuni presi dai Carabinieri con una tangente di migliaia di euro nascosti nelle mutande) che farebbero inorridire anche il più ingenuo e acceso filo-romanista. Noi conosciamo gli appetiti politici municipali che coinvolgono tutti, maggioranza e opposizione. Conosciamo la loro arroganza e incapacità nel gestire il potere e conosciamo anche il loro cinismo che si manifesta sempre infischiandosene della collettività. “ Francia o Spagna purché se magna” è sempre stato il detto che ha saputo meglio di altri interpretare autenticamente il senso della romanità moderna. Dunque, non crediamo un fico secco che i problemi di Roma si siano adesso sciolti “come neve al sole” perché c’è una nuova legge che migliora le entrate finanziarie del Municipio. Noi temiamo che si tratti dell’ennesima pubblicità gratuita per giustificare una maggiore spesa per la Capitale (ovvero per le proprie tasche), più impiegati per il Comune (ovvero l’esigenza di consolidare il nepotismo romano), più vigili per le nuove esigenze (ovvero più immagine e meno efficacia sulle strade), più palazzi per la nuova assemblea comunale (ovvero più occasioni per lucrare nelle compravendite e negli affitti), più aree edificabili (ovvero più disponibilità verso le voglie di finanza allegra per gli amici palazzinari) e, infine, più prebende per i politici locali (qui sono tutti d’accordo nel dividersi la torta). Noi crediamo che la verità l’ha già detta un concittadino illustre romano, ovvero il poeta dialettale Trilussa, il quale ha detto a proposito dei suoi concittadini che : “ O monarchico, o prete, o socialista, l’Omo è stato e sarà sempre egoista”.
martedì 24 marzo 2009
Sudafrica: dal meglio al peggio del multirazziale.
E così il Sudafrica c’è cascato. La notizia peggiore della giornata è che il governo sudafricano ha negato il visto di ingresso al leader tibetano Dalai Lama perché avrebbe potuto irritare il governo cinese, il quale è il maggior partner commerciale e il più grande investitore straniero del paese. Dire che non ce l’aspettavamo è poco, affermare che è stato un affronto alla dignità di chi combatte una guerra di principio è il minimo. Alla luce degli entusiasmi che il Sudafrica riuscì a dare al mondo quando passò, senza violenza, dal peggior apartheid alla nuova democrazia questo imbarazzante episodio è sinonimo di sconfitta per chi ha creduto nella possibilità di crescita democratica del paese arcobaleno. C’è di che essere pessimisti se da discriminati si passa, con facilità e per motivi di forchetta, a discriminatori. Il paese di Nelson Mandela non ne esce bene da questa sgradevole vicenda. Se si aggiungono i giochetti di potere per la presidenza del nuovo governo compiuti dal pretendente Zuma si può dire che il Sudafrica è passato “dalle stelle alle stalle” in breve tempo. Purtroppo. Ahimè, non esiste in alcun posto la perfezione, questo lo sappiamo, ma un minimo di decenza forse era necessario. L’Eminentissimo Arcivescovo Anglicano Desmond Tutu della Chiesa di Sua Maestà la Regina d’Inghilterra non ha nulla da dire in questa vicenda?
lunedì 23 marzo 2009
Vite umane che volano via e politici da strapazzo che se ne infischiano.
Siamo stufi di assistere passivamente alla serie di omicidi prodotti da ubriachi spudorati al volante che uccidono bambini, ragazze e vecchi pensionati in bicicletta sulle strade dell’intero paese. Il problema è che nella stragrande maggioranza dei casi questi “mascalzoni in libera uscita” oltre ad essere ubriachi e spesso drogati sono anche persone diffidate due, quattro, otto volte dalla Polizia per analoghe violazioni commesse negli anni precedenti. In alcuni casi nientemeno era stata ritirata loro la patente ma questi irriducibili e incalliti farabutti hanno continuato imperterriti a guidare queste “bombe umane” che sono i Suv, nuovo strumento di morte sulle strade. A questo punto ci sono due problemi da risolvere. Il primo è che serve una legge che automatizzi il ritiro della patente con l’automatico sequestro del mezzo a chi reitera la stessa infrazione almeno due volte da ubriaco o perché in stato di assunzione di droghe. Ritiro automatico significa che non deve essere ammesso a qualsiasi azzeccagarbugli di turno di togliere efficacia al provvedimento. Il secondo problema è più importante del primo. E’ necessario licenziare in tronco tutti i responsabili della catena burocratica che ha dimostrato di non funzionare, nel momento in cui se a un delinquente è stata ritirata la patente come mai circolava ancora? Dunque, Prefetti, Capi della Polizia e, su su, fino ai Sottosegretari ai trasporti e addirittura fino al Ministro se necessario dovrebbero essere mandati a casa. Dovrebbero essere licenziati tutti perché incapaci di far funzionare la macchina dello Stato. Da sempre in Italia, maggioranza ed opposizione sono responsabili di molte morti di innocenti sulle strade per la loro incapacità a saper gestire con efficacia il problema. Guardate che qui non c’entra l’ideologia di partito. Qui è questione di capacità o incapacità di chi ha l’obbligo di tutelare la vita dei cittadini e non agisce di conseguenza. E la vita di centinaia di persone innocenti non l’hanno tutelata né Prodi prima, né Berlusconi adesso: sia chiaro. Entrambi sono responsabili delle centinaia di innocenti fatti fuori dai mascalzoni con il carro armato, non saprei chiamare diversamente un autoveicolo che è una autentica macchina di morte sulle strade. I veri responsabili sono i vertici istituzionali, in particolare Ministri e Sottosegretari ai trasporti che con indifferenza e cinismo pensano solo a portare a casa stipendi da favola e ricche prebende mentre la povera gente è costretta a vivere senza sussidi adeguati in un periodo di crisi economica e morale come quello che stiamo vivendo. Gli eminentissimi Cardinali della Sacra Romana Chiesa, che tanto impegno mostrano nello scomunicare l’equipe dei medici brasiliani, rei di avere permesso a una bambina di nove anni di abortire perché stuprata da maledetti balordi, non hanno nulla da dire su questa vicenda in cui il più ricco uomo d’Italia se ne infischia della vita dei suoi concittadini dopo aver vinto le elezioni proprio insistendo sul tasto della sicurezza? Roba da non crederci.
domenica 22 marzo 2009
Effetti e conseguenze di una società che è "alla frutta".
Lo chiamano “Effetto Beckham”, altrimenti detto “Milano ai piedi di Beckham”. Sembra che l’arrivo del noto giocatore di football in qualunque negozio milanese blocchi le strade della città di Milano. Perdonateci se saremo sgradevoli nei confronti dell’inglese ma anche dei molti italiani che gli ronzano intorno. A noi, questo effetto, piace di più chiamarlo “Effetto stupidità”. Come si potrebbe chiamare, altrimenti, un effetto che induce migliaia di sostenitori a osannare un individuo che tira calci a un pallone? In un mondo come quello attuale in cui i disvalori sono diventati il nuovo totem e la televisione produce programmi di una stupidità infernale, migliaia di individui inseguono miraggi e illusioni senza significato. E’ normale tutto ciò? Noi siamo dell’idea che c’è un limite a tutto. Orbene, il limite della ragionevolezza, in questo caso, è stato superato abbondantemente. Poveri noi.
mercoledì 18 marzo 2009
Notizie sporche e colpevoli silenzi.
Due notizie ci hanno colpito negativamente in questi giorni. Avvertiamo la necessità di commentarle brevemente, per la semplice ragione che la stampa nazionale nasconde i veri motivi che stanno alla base delle anormalità registrate. Prima notizia: i cani continuano ad uccidere bambini e turisti. Da parte governativa si afferma che la colpa non è dei cani ma di una sorta di complotto che unisce l’incapacità dei Comuni a sapersi organizzare e del fatto che molti padroni sono impreparati a gestire il rapporto uomo-cane. Noi diciamo che la colpa è tutta da ascrivere ai movimenti animalisti di cui la Sottosegretaria leghista del governo Berlusconi Francesca Martini ha delle responsabilità considerevoli. Noi lo diciamo a chiare lettere: annunciamo che la strage, non di cani ma di persone, continuerà e la Sottosegretaria Martini - quella per intenderci che non solo ha eliminato dalle norme legislative le differenze tra cani pericolosi e barboncini in erba ma che afferma anche che i nostri amici animali hanno un'anima - continuerà a propinarci spiegazioni fasulle e prese in giro ingannevoli. La colpa dei movimenti animalisti è sempre la stessa: hanno un rapporto perverso con gli animali, che li porta a preferire i cani agli esseri umani. Quando nei supermercati ci sono intere sezioni alimentari e di bellezza per cani e gatti vuol dire che questa società è “fuori di testa”. Comunque, siamo sicuri che ci saranno ancora molti turisti e molti bambini che perderanno la vita e la Sottosegretaria Martini continuerà imperterrita a gridare che la colpa non è dei cani ma di altre cose. Seconda notizia: non si vogliono abolire le Province perché centri di spesa che fanno gola agli amici dei politici locali. La maggioranza in campagna elettorale aveva annunciato che se avesse vinto le elezioni avrebbe eliminato le fonti di spesa inutile, come i carrozzoni delle 103 province, che ingoiano quantità di denaro vergognose che vanno al sottobosco dei referenti politici di maggioranza e di opposizione. Il governo Berlusconi sta facendo resistenza mediatica, impedendo a chicchessia di parlare di questa vergogna nazionale, perché alcuni partiti di governo, come la Lega Nord di Bossi, non vogliono rinunciare alle ricche prebende che le Province assicurano ai loro portaborse. Da parassiti della politica che succhiano denaro in maniera indecente, togliendolo ai bisognosi che in questo momento sono le famiglie di coloro che hanno perso lavoro e dignità, cosa volete aspettarvi? Noi lo scriviamo a chiare lettere che chi non si dà da fare per recuperare un minimo di etica in questa vicenda è complice degli affaristi e intrallazzatori politici di maggioranza e di opposizione. Ma al governo attualmente non c’è l’opposizione. Non ci risulta che il capo del governo sia l’Onorevole Franceschini. No. C’è un Signore che è diventato il Re d’Italia e che mantiene uno sperpero colossale come quello delle Province italiane. Gli Eminentissimi Cardinali della Curia italiana, che sono così sensibili alla idratazione e alimentazione forzata di chi ha l’elettro-encefalogramma piatto, non hanno nulla da dire in questa faccenda?