giovedì 26 marzo 2009

Filosofi adulatori e Papi che non ne hanno di bisogno.

Una grande irritazione. Ecco cosa si prova leggendo l’articolo adulatorio del filosofo Giovanni Reale sul Corriere della Sera di qualche settimana fa. Non se ne sentiva il bisogno. Di per sé Benedetto XVI, come Papa, ha la sua corte di adulatori istituzionali, costituita da Autorità politiche di centro-destra e di centro-sinistra oltre, naturalmente, alla corte dei giornalisti più o meno cattolici che gravitano soprattutto nell’area governativa berlusconiana, ognuno dei quali fa a gara con il compagno di fede per elogiare, spesso in modo stucchevole, il Pontefice. Adesso si mettono anche i filosofi. Di questo passo, dove arriveremo? Cosa dice di tanto adulatorio il filosofo super-cattolico Giovanni Reale? Dice che lui è contrario alle critiche che vengono sollevate nei confronti del Papa, come quella che afferma che “Benedetto XVI è arroccato su posizioni retrograde”. Come argomentazione forte per criticare chi critica il Papa dice che “chi dà questi giudizi non ha capito la grandezza del Papa”. E’ un classico. Quando si vuole criticare qualcuno basta dirgli che non ha capito. Noi siamo perfettamente in grado di capire che il Papa tedesco è un grande uomo di cultura che non ha bisogno di incensamenti o di blandizie, semmai di critiche. Proprio perché è un uomo di cultura la difesa acritica e interessata non convince nessuno. Il Papa è un teologo e come tale ha una visione totalizzante della Religione. Tutto è Religione. Tutto si spiega con la sola parola di Dio. Punto e basta. Ma a nostro modesto avviso e in maniera paradossale è proprio questo il limite dell’attuale Papa: essere troppo preparato teologicamente e avere una cultura eccessivamente sbilanciata sull’asse teologico-filosofico. Quando si è così ne esce fuori una visione deformata della realtà in cui un solo aspetto, quello teologico, ingoia e fagocita tutti gli altri. Mutatis mutandis è come lo scienziato che fa l’elogio della scienza mediante lo scientismo. Si dà la zappa sui piedi. Noi comprendiamo l’importanza della Religione nella vita degli esseri umani Riteniamo che la Religione abbia un grande compito e una grande responsabilità: che sono poi quelli di dare voce alla dimensione spirituale della vita e al bisogno della riflessione e della meditazione religiosa delle persone. Pertanto, la Chiesa cattolica, ma in generale tutte le Chiese, hanno e svolgono un ruolo indispensabile nella società. Ma per favore ci irritano di più i filosofi adulatori che i Papi contrari ai preservativi e favorevoli alle idratazioni forzate. Almeno il questo secondo caso i Papi propongono una loro interpretazione, mentre i filosofi che adulano non hanno neanche quella. E, infine, il filosofo Reale non si sforzi più di voler dimostrare che Ratzinger è l’erede ideale di papa Wojtyla. Al solo pensarlo Papa Giovanni Paolo II ci sarà rimasto male nella tomba.

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