Ogni volta che leggiamo un articolo dell’ottimo giornalista Gian Antonio Stella rimaniamo di stucco. A conclusione di ogni lettura dei suoi scritti la domanda che ci viene spontanea è sempre la stessa: “possibile che siamo arrivati fino a questo punto”? E ogni volta, con rassegnazione e con continuità irritante, abbiamo dovuto convenire che lo stupore provato è cresciuto in proporzione diretta alla rabbia sperimentata. Guardate che è tremendo provare questa sensazione, che poi non è altro che consapevolezza diretta di impotenza. Facciamo fatica doppia nel rimarcare questo fatto. Una prima volta perché si deve prendere atto delle ingiustizie che i cittadini devono patire a causa dei comportamenti scorretti dei nostri politici che invece di nominare le persone giuste vanno a parcheggiare in quel posto qualche parente o amico di famiglia. E una seconda volta perché non ci vengono risparmiate le ingiustizie. E’ il solito discorso del “doppio danno”. Cioè non solo i nostri politici non fanno “cose buone e giuste”, ma addirittura fanno il contrario, e cioè fanno “cose cattive e ingiuste”. Vi sembra poco? I matematici parlano di operazione di potenza con esponente due, perché due sono i livelli di ingiustizia. Ma veniamo al fatto di oggi. Riguarda i difensori civici, Questi “difensori civici", con la complicità dei politici di sinistra e di destra e attraverso patti scellerati di tipo trasversale che maggioranza e opposizione fanno all’interno del Palazzo, sono lottizzati e superpagati. Si tratta di una pletora di individui scelti dalla partitocrazia (dodicimila in tutto il paese), che dovrebbero garantire assoluta trasparenza e imparzialità a favore dei cittadini vessati e tartassati dalla burocrazia prepotente e nemica. Veniamo a sapere invece da Stella che la loro nomina è tutta un trucco e consiste in una inqualificabile scelleratezza perché alla base di tutto c’è un patto tra i partiti di tutti gli schieramenti di spartirsi le cariche per affidarle ai loro protetti. La lettura dell’articolo di Stella fa venire le vertigini e i mancamenti. Da quel gran signore che è questo giornalista, Stella conclude sfumando l’accusa e concludendo che “questi” lottizzati difensori civici chiamati ombudsman sono spesso indifendibili. Noi ci permettiamo di proporre la nostra opinione che è la seguente. Vista la inattendibilità e l’inutilità di questi lottizzati difensori civici lanciamo la provocazione di chiedere al Presidente del Consiglio un decreto legge col quale nominare d’ufficio i difensori civici, scegliendoli obbligatoriamente tra sacerdoti cattolici e omologhi religiosi di altre confessioni che ne hanno i titoli. Preferiamo a questo punto la “parzialità” religiosa a quella “partitocratica”. E poi, nel caso che anche questi nuovi difensori civici religiosi sbagliassero, almeno sapremmo con chi prendercela. Diciamo la verità: abbiamo più fiducia nell’etica religiosa che in quella della partitocrazia italiana. Certo sbaglia clamorosamente il capo del governo Silvio Berlusconi a non intervenire in questa tragica forzatura del mandato politico che i parlamentari e gli uomini di tutte le istituzioni mostrano in modo palese premiando l’ingiustizia. Al posto del nostro Presidente del Consiglio non staremmo in pace con la nostra coscienza. Ma già, si sa, che il concetto di coscienza per il nostro Berlusconi Silvio è un optional a tutti gli effetti. Se fosse un vero Capo di Governo non dovrebbe dormire la notte al solo pensiero che i più deboli soffrono. Invece ...
domenica 1 marzo 2009
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