C’è una notizia che agita le acque della scienza italiana che è impossibile far passare sotto silenzio. Sarebbe un delitto. Eccola. Il Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, il fisico Nicola Cabibbo, ha criticato le recenti nomine politiche al CNR effettuate da organi governativi. Il prestigioso uomo di scienza ha sintetizzato il suo pensiero dicendo che: “il guaio non è il creazionismo, ma la cattiva politica”. Questa la notizia che intendiamo commentare oggi con le nostre opinioni. Dunque, a nostro giudizio il fatto è più deplorevole che insopportabile. Non è insopportabile perché nel mondo della scienza sappiamo bene che tutte le voci critiche intorno a un a teoria hanno pari dignità e lo stesso diritto di essere proposte e discusse della teoria medesima. E fin qui non ci piove. Ma in certi casi l’ombrello, quando piove, fa passare l’acqua. E nel nostro caso c’è un buco così grande che è impossibile non bagnarsi. Quale? Che le contro-teorie scientifiche devono provare senza ragionevole dubbio e in modo sperimentale che la teoria alternativa è migliore dell’altra, nel senso che spiega più cose e meglio. Ora secondo i paradigmi della scienza la teoria creazionista non spiega quasi nulla e il Vice Presidente del CNR Roberto de Mattei di nomina berlusconiana farebbe bene a prendere iniziative meno stravaganti come quella presa nell’organizzare un convegno antidarwiniano. Il rischio è che prenda lucciole per lanterne perché la teoria creazionista è sterile dal punto di vista delle conferme empiriche. Intendiamoci, il Vice Presidente del CNR è libero di organizzare non uno ma dieci convegni antidarwiniani. Ci mancherebbe altro. Ma ritorniamo alle nostre perplessità e diciamo che una di queste riguarda il fatto che non si è mai visto in circolazione uno scienziato ateo sostenitore dell’idea creazionista. Come mai? Possibile che da Galileo in poi tutti i creazionisti siano stati tutti credenti, mentre i darwiniani no, in quanto statisticamente si sono divisi un po’ qua e un po’ là? Questa dissimmetria lascia più che perplessi, diremmo sorpresi e introduce l’idea che il creazionismo non sia una vera teoria scientifica ma qualcosa di diverso da un’ipotesi scientifica. E poi, queste tesi antidarwiniane non hanno neppure seguito presso i biologi, e tra l’altro non trovano sostegno nemmeno nella Chiesa Cattolica, come ha giustamente rilevato Cabibbo. Si ripete la sceneggiata tipica di chi è un adulatore, in cui lo scienziato è più dogmatico dei religiosi medesimi, col rischio di farsi sbeffeggiare con sonore pernacchie. Il fatto è poi bizzarro perché il Vice Presidente del CNR non è neanche un biologo e le sue affermazioni non possono avere la credibilità di uno specialista del settore. E’ come dire che un macellaio, visto il comune interesse con i medici per gli animali, si proponesse di organizzare un convegno su qualche patologia del corpo umano. Ecco cosa succede quando si sostituisce alla credibilità degli specialisti la inattendibilità dei “competenti generici” nominati con assegnazioni politiche. Le lottizzazioni non hanno mai fatto bene alla scienza. Paradosso dei paradossi, in questa maniera, agivano proprio quei comunisti dell’URSS che con il caso Lysenko volevano creare una genetica sovietica da opporre a quella ufficiale, non comunista. E da parte di Berlusconi, che ha sempre tuonato contro i comunisti, diciamo che è … un tantino incoerente. Almeno, in our opinion, of course.
mercoledì 9 dicembre 2009
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