lunedì 11 ottobre 2004

A Bruxelles, l’italiano Rocco Buttiglione non supera il voto per la Nuova Commissione Europea.


A torto o a ragione è successo. Non si era mai visto un fatto del genere. Non era mai accaduto che l’Europarlamento bocciasse un candidato nazionale in modo così vistoso. Ma è successo. A tale proposito possono essere proposte due possibili osservazioni.
La prima. In questo periodo in Europa spira un brutto vento di discriminazione e di emarginazione delle idee tradizionali in cui si riconoscono una larga fetta della popolazione europea che si richiama ai valori cattolici o, comunque, ai valori della tradizione. Il matrimonio tra gay, l’omosessualità dichiarata e sbattuta in faccia a chiunque e mostrata con orgoglio (vedi gay pride), il dibattito sulla fecondazione eterologa e tutte le idee che ruotano intorno al controllo delle nascite e all’aborto sono temi che in questo momento trovano la maggior parte della popolazione europea su un fronte di sfida delle posizioni integraliste della Chiesa cattolica. L’On. Buttiglione sconta questo peccato originale, il peccato di rappresentare una posizione di forte ideologizzazione dei temi religiosi nella vita sociale e politica.
Seconda osservazione. Qui il problema non è religioso ma politico e interessa direttamente il nostro paese. Diciamo che la negativa catastrofe pubblicitaria che si è abbattuta sul candidato italiano era stata annunciata. In data 24-07-2004 su questo blog avevamo già paventato questo rischio. Si è trattato di una bocciatura del Governo italiano nella sua "valenza berlusconiana" più profonda che riguarda il tratto meno democratico di questo plutocrate milanese che evidenzia tutti i limiti di un uomo politico dedito alla presunzione e alla supponenza politica. La bocciatura del candidato Buttiglione è il frutto della leggerezza con la quale il Presidente del Consiglio ha sostituito con troppa facilità il candidato Mario Monti che avrebbe dovuto viceversa riconfermare. Monti rappresentava a Bruxelles una roccia di competenza, di autonomia e di prestigio italiano. Ma la superbia e la rozzezza politica di Silvio Berlusconi lo ha rimosso. Ecco il risultato. Concludiamo con l’ultima osservazione che non salva la delegazione di centrosinistra italiana a Bruxelles. Che pena vedere una accozzaglia di deputati di ventura alla Brancaleone incapaci di evitare per tempo la decisione negativa dell’Europarlamento. Una opposizione sbracata che non è stata in grado di condizionare minimamente il Presidente del Consiglio quando a suo tempo decise la nomina è una coalizione votata alla sconfitta. E chi vincerà dunque la contesa delle prossime elezioni nazionali? Diciamo che perderà il paese se i politici italiani continueranno a dare prova di vuoto di idee e di insulsaggine politica. Povera Italia.

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