lunedì 4 ottobre 2004


Se le cose vengono dette in modo sbagliato la conclusione è sempre sbagliata.

Il prestigioso Le Monde pubblica un articolo sulla tragedia israelo-palestinese dal titolo “Gaza: les Palestiniens déplorent l'absence de réaction internationale". Dunque, se abbiamo capito bene, il giornale francese evidenzia l’assenza di reazioni da parte della comunità internazionale a favore dei palestinesi, accusando Sharon di essere il solito e unico assassino massacratore del popolo palestinese. Il fatto poi che decine e decine di suicidi palestinesi, salgono sugli autobus israeliani e si fanno esplodere, uccidendo decine di persone innocenti che non hanno nessuna colpa, non conta. Anzi. Non solo non conta, ma addirittura viene etichettato come eroe e martire della causa palestinese. Alla faccia del concetto di oggettività e di equidistanza. La verità è un’altra. In primo luogo c’è da dire che a commettere gli omicidi sono i terroristi palestinesi che fanno le cose già dette prima. Successivamente, gli israeliani, mettendo in atto la massima ebrea dell’”occhio per occhio e dente per dente” sono costretti a fare alla stessa maniera. Purtroppo, il meccanismo che si è messo in moto in modo impazzito e incontrollato, è proprio questo: l’odio palestinese produce le vittime con gli attentati suicidi e la reazione israeliana produce anch’essa la morte di vittime innocenti. Una posizione più coerente con la verità dei fatti imporrebbe a non dare tutta la responsabilità a uno solo degli attori del medioriente: la colpa in questi casi ha una successione temporale ben precisa: prima i palestinesi e poi gli israeliani. Se i palestinesi fossero intelligenti, ma sono pessimista, dovrebbero chiudere una volta per tutte questa fase violenta. Sono convinto che anche gli israeliani la finirebbero di fare omicidi mirati e distruzione di case. Vogliamo provare? Io sono convinto che si può fare. Quello che conta non è la pace e la vita di donne e bambini? E allora cerchiamola così. Tanto fra cento anni, la storia dirà chi aveva veramente ragione. E’ in malafede chi non accetta questa proposta!

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