giovedì 16 giugno 2005


Naufragi di matrimoni e pettegolezzi nel mondo dello spettacolo.

Da un po’ di tempo fanno riflettere i successi di vendita e di ascolto di riviste e programmi televisivi che hanno al centro del loro interesse la vita pubblica e privata di attori cinematografici e televisivi nonché, in generale, di gente dello spettacolo.
Premesso che non abbiamo nulla da ridire sui comportamenti privati delle persone cosiddette “importanti”, e premesso che ogni persona ha diritto alla riservatezza della sua vita privata, la tesi cambia quando si parla di persone “pubbliche”, nel senso di personaggi che gravitano nel mondo della politica e dello spettacolo. Per questa categoria di “lavoratori” un po’ atipici, la dichiarazione sopraddetta non vale più, proprio perché riguarda personaggi che vivono di pubblicità e di spettacolo in un mondo in cui l’informazione veicola il senso stesso del loro lavoro. Dunque, dopo anni di pettegolezzi, chiacchiere e indiscrezioni scandalistiche ci sentiamo in dovere di dire qualcosina circa il senso delle notizie che circolano sui media nazionali e internazionali a proposito delle dichiarazioni che vengono fatte da questi personaggi o su questi personaggi. Ecco un esempio recente: “L'attrice Jennifer Aniston accusa l'ex marito Brad Pitt che a far naufragare il loro matrimonio è stato il tradimento con l’altra attrice Angiolina Jolie. Il perché della separazione bla bla bla…”. Questi i fatti. E passiamo alle opinioni.
Diciamo la verità, il primo impulso che ci è venuto in mente alla notizia del naufragio del matrimonio della coppia statunitense è stato: “ma chi se ne frega”! Successivamente, però, abbiamo pensato che se una notizia del genere a noi non fa né caldo e né freddo e non perdiamo un solo istante del nostro tempo a sprecarlo per queste insulsaggini, temiamo che la stessa notizia, purtroppo, interesserà molti milioni di lettori e di consumatori di questo genere di informazioni che non abbiamo timore di definire frivole e insignificanti. Ci chiediamo com’è possibile che il mondo attuale, globalizzato, in cui le scoperte scientifiche e la tecnologia svolgono un compito importante per elevare la gente sul piano culturale e della conoscenza, che ad avere più successo siano trasmissioni televisive e informazioni della carta stampata in cui si parla esclusivamente di pettegolezzi e fatti scandalistici del tipo “grande fratello” o la vasta e scema gamma di reality show? Scusateci, ma non abbiamo paura di dire che ci vergogniamo di appartenere a una società, non solo nazionale, ma anche internazionale e intercontinentale, in cui al centro dell’interesse dei media si mettano queste colossali e inutili argomenti, piuttosto che i fatti culturali veri e propri. Oroscopi, indiscrezioni, chiacchiere, scandali circa la scappatella di quel o quell’altro personaggio televisivo, interessi miliardari intorno alle nozze di un famoso calciatore e cose analoghe, ci fanno capire come questa società è arrivata alla fine di un ciclo. Tutte le possibili risposte ci fanno capire che siamo “alla frutta”. Questo sistema di vita, cosiddetto occidentale, così come lo abbiamo costruito finora, non funziona più. Anzi, non solo non funziona più ma è addirittura pericoloso che esso continui a funzionare in questo modo, deleterio e sbagliato. Il rischio è che a continuare su questa linea la comunicazione si imbarbarisca sempre di più sia dal punto di vista del contenuto del messaggio (negativo e infruttuoso), sia dal punto di vista dell’abitudine a considerare normale una informazioni che non contiene nulla che interessi il lavoro o lo spirito ma che produce sicuramente ricadute negative sul piano valoriale. Il punto d’arrivo è che si rischia di perdere totalmente la bussola, trascinando irreversibilmente l’intera società nel baratro del “nulla mediatico”. Per favore! Usiamo la testa e mettiamo in funzione il cervello! Finiamola di alimentare con il nostro denaro, che poi è il denaro dei più poveri e degli esclusi, questi giri pazzeschi e buoni a nulla di mediocrità dello spettacolo che sono cattivi maestri, sul piano dei valori e delle grandi scelte etiche e morali, per la gente comune, purtroppo sprovvista di strumenti culturali adeguati per resistere alle sirene della volgarità e della inconsistenza. Ci vorrebbero possenti pernacchie (alla Totò) tutte le volte che gente banale e insignificante come quella che si vede in televisione in ogni momento della giornata, si presenta a fare spettacoli senza contenuto e senza valore.

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