martedì 18 dicembre 2007

Cosa ha a che vedere il parlamentare italiano ex terrorista Sergio D'Elia con la decisione dell'ONU sulla moratoria della pena di morte?

Televisioni di sinistra e giornali cosiddetti "progressisti" hanno riportato interviste del parlamentare italiano D'Elia condannato nel corso di un procedimento penale in primo grado a 30 anni, per banda armata e concorso in omicidio, a proposito della decisione dell'ONU sulla moratoria della pena di morte. Si sa che questo signore è un radicale e partecipa all'Associazione "Nessuno tocchi Caino". Questi i fatti e passiamo alle opinioni. Appunto. Cosa c'entra un ex terrorista che si è ritrovato parlamentare con la legge elettorale del centro-destra con la moratoria della morte che significa credere nella vita? Cosa c'entra un individuo come questo, condannato per l'appartenenza alla organizzazione terroristica di estrema sinistra, che ha predicato la morte e la violenza come strumento di lotta politica? Come si può accettare che questo signore esulti se in precedenza è stato artefice di morte? Persone come questo D'Elia non hanno niente a che vedere con la delicatezza della vita quando ha sostenuto azioni violente che sono da considerare barbarie della morte. E' uno di quei fatti che sconcertano e che saranno sempre ricordati come una delle contraddizioni della politica della sinistra italiana. Tutto ciò è scandaloso, semplicemnente scandaloso.

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