domenica 30 dicembre 2007

L'amore spagnolo senza limiti e l'ansia di essere sempre i primi.

E va bene. Lo riconosciamo. Gli spagnoli con le innovazioni ci sanno fare. E bene anche. Ci hanno superato già da tempo in tanti aspetti della vita politica (hanno avuto pochi governi, efficienti e prestigiosi), in economia (ci hanno già superato nel PIL), nello sport (il calcio spagnolo, nell'immaginario mondiale, è praticamente imbattibile), nel turismo (il numero di turisti è quasi doppio del nostro), nel giornalismo (El pais ed altri quotidiani spagnoli vendono e sono letti da un numero almeno triplo di lettori di quelli italiani), nella televisione e nel cinema (omettiamo i tanti successi cinematografici e televisivi ottenuti dalla cultura iberica), nella musica (la lingua spagnola, dopo quella inglese, primeggia nelle canzoni e non solo nelle canzoni). Non è finita, perchè c'è un altro aspetto, che chiameremo sociale, in cui gli spagnoli sono diventati imbattibili nel mondo. Si tratta della legislazione contro l'omofobia, in cui i cittadini della bella nazione iberica sono i veri trionfatori. In questo campo è spuntata l'ultima trovata degli spagnoli: il "poliamor". Si tratta di una nuova convivenza civile, in cui l'unione diventa multipla. Tanto per intenderci è una specie di versione spagnola della poligamia. Il menage a tre, a quattro o a più soggetti è l'ultimo arrivato nel panorama dei successi spagnoli che riguardano la convivenza. Con buona pace della Chiesa spagnola si ufficializza ciò che il nostro cantante Renato Zero ha chiamato, tanti anni fa in una sua canzone di successo, "il triangolo". L'amore è accettato da tutti i compartecipanti del menage, tra il Sig. Pablo, la Signora Estrella e l'amica Carmen. Continuando di questo passo la società spagnola vincerà anche l'ultimo premio che riguarderà la distruzione totale della famiglia classica, quella che una volta i napoletani chiamavano "papà, mamà e i figlietti". Era noiosa, lo sappiamo, ma almeno era una famiglia.

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