mercoledì 17 giugno 2009

L’imbarazzante rapporto tra fannullaggine e potere.

Il tema dei fannulloni negli impieghi pubblici merita di essere ripreso se è vero, come è vero, che esso è stato oggetto di interesse anche di noti opinionisti che scrivono sui giornali a caratura nazionale. Galli della Loggia, per esempio, ha scritto sul CdS del 19 aprile u.s. che il tema è da inserire nel più generale problema della sicurezza delle città. Il senso del suo scritto è identico al nostro. Noi abbiamo parlato spesso in questo blog di disimpegno dei pubblici dipendenti, di diseducazione e di fuga dai valori nel loro lavoro, soprattutto in relazione alla categoria dei vigili urbani. Dice Galli della Loggia, a questo proposito, che “c’è una scarsa efficienza dei corpi di polizia urbana e che è servito a poco cambiarne il nome da “vigili urbani” in quello più pomposo di “polizia locale”. Mentre Pubblica Sicurezza e Carabinieri lavorano bene è soprattutto alla polizia urbana che risale la responsabilità per il mancato controllo capillare e continuo del territorio, per la mancata opera quotidiana di prevenzione e di sanzione, unici rimedi idonei nei confronti dei fenomeni di minuta illegalità”. Galli della Loggia naturalmente parla in modo generale di aspetti validi per tutti. Noi che viviamo a Roma siamo invece costretti a parlare di notizie particolari, specifiche e dirette dei vigili urbani che non vigilano più niente, né nelle strade, né nel territorio. Essi si trovano sempre in altri posti meno che nell’unico luogo dove dovrebbero essere, che è poi la strada, dove li vogliamo vedere. La vera minuta illegalità di cui parla Galli della Loggia a Roma si manifesta in primo luogo nelle strade, dove il traffico impazzisce sempre di più, dove i comportamenti diseducativi e contrari alla legge manifestati con impressionante continuità dagli automobilisti dell’Urbe non sono mai in sintonia con le norme del codice della strada. Anzi. La frequenza con la quale non vengono osservati i cartelli dei divieti e degli obblighi, il passare sistematicamente col rosso ai semafori, l’aggirare lo stop dei semafori da parte dei motociclisti utilizzando come carreggiata i marciapiedi, e mille altre improvvisazioni che lasciano allibiti chi li osserva è semplicemente rivoltante. Dice ancora Galli della Loggia che “da parte dei sindaci, sia di destra, sia di sinistra, non c’è stato finora alcun desiderio reale di impegnarsi davvero sul terreno dell’ordine pubblico”. E’ proprio quello che noi andiamo dicendo da anni su queste colonne. Noi aggiungiamo anche i nomi dei responsabili. Prima Rutelli, dopo Veltroni e adesso Alemanno, tutti e tre con la stessa spudoratezza berlusconiana di far finta di nulla, proprio come fa Berlusconi dicendo che non esiste conflitto di interesse tra Lui come Presidente del Consiglio e Lui come padrone di Mediaset. Ringraziamo Galli della Loggia per essere stato chiaro e sincero nella individuazione delle responsabilità che sono da attribuire ai Sindaci e solo a loro. Infatti, in un successivo passaggio del suo articolo, Galli della Loggia dice che se le cose vanno male uno dei motivi “è la scarsa volontà/capacità da parte dei sindaci di farsi valere nei confronti delle amministrazioni di cui sono a capo, ma in modo particolare nei confronti della polizia locale o dei vigili urbani che siano”. Siamo completamente d’accordo! Infatti, se il disastro del traffico che caratterizza la vita dei romani ha un responsabile questo è l’assenza/incapacità dei vigili urbani a risolverlo. Questa è la verità. Ma l’ultimo passo che desideriamo richiamare è quando Galli della Loggia dice che : “i vigili urbani rappresentano quasi sempre delle corporazioni, adagiatisi da anni in consuetudini e pratiche di lavoro gestite di fatto da esse stesse, con numerose nicchie di privilegi, di fannullaggine che nessun sindaco osa toccare”. Chapeau a Galli della Loggia. Più chiaro di così non poteva essere. Dunque, a Roma tutti i Sindaci e in particolare l’ultimo è, se abbiamo capito bene, ostaggio di questa corporazione. Ricordiamo che durante la prima giunta di sinistra il sindaco di allora, il bel Rutelli, dovette prendere atto che i vigili urbani minacciarono uno sciopero compatto se fossero state toccate le loro isole di privilegio. Naturalmente vinsero i vigili, perché né Rutelli prima, né Veltroni dopo, né Alemanno adesso, hanno modificato nulla. Noi ci chiediamo perché i Sindaci a Roma riescono a mostrare il peggio del loro ruolo e per quale motivo non riescono mai a mantenere le loro promesse, che sono poi quelle di di fare gli interessi dei cittadini e non delle corporazioni. Come mai è possibile, per esempio, che non venga contrastato nel centro storico l’accattonaggio, non vengano allontanati i venditori ambulanti abusivi, non si faccia rispettare il decoro della città, etc.? Come è possibile che il Sindaco Alemanno non faccia assolutamente nulla per evitare di rimuovere tutte queste cause di sudiciume? Vuol dire che è connivente o incapace? A voi la risposta.

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