venerdì 11 settembre 2009

Dichiarazioni in libertà di Berlusconi: sono il "Migliore" da 150 anni.

Sfrontata e presuntuosa. Ecco come si può definire la dichiarazione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella conferenza stampa tenuta insieme al Primo Ministro spagnolo Zapatero ieri. Siamo alla farsa più grossolana. Un capo di governo megalomane che dichiara che Lui è il migliore di sempre da che esiste l'Italia, e cioè dall'Unità d'Italia, è semplicemente tracotante e sfrontata. Avevamo capito da molto tempo con chi abbiamo a che fare, ma l'ultima sua uscita davanti alla stampa internazionale è non solo umiliante per chi non si sente rappresentato adeguatamente da un vanaglorioso e smargiasso politico come lui, ma è anche la più imperdonabile. Ai cittadini italiani non importa alcunché se lui, massimo interprete della vanità, è il migliore o meno, quando poi tratta la popolazione dei dipendenti pubblici e dei lavoratori salariati come se fossero dei suoi sudditi, non aiutando concretamente i cittadini meno abbienti e in forti difficoltà dovute alla crisi finanziaria attuale. Dovrebbe pertanto vergognarsi di questa dichiarazione sfrontata e provocatoria che prende in giro i cittadini che non hanno la fortuna di lavorare ai piani alti del lavoro finanziario e/o politico, dove imperano retribuzioni milionarie indegne da paese civile. La sola dichiarazione che doveva fare avrebbe dovuto essere opposta a quanto detto. E, cioè, avrebbe dovuto dichiarare con umiltà che lui si sente modesto nel lavoro di primo cittadino d'Italia, onorato di rappresentare il paese e inadeguato per la tremenda responsabilità relativa al ruolo che gli impone la carica. Conseguenza di questa modalità di vita è che il suo stile avrebbe dovuto essere all’insegna della morigeratezza dei costumi e del linguaggio, della sobrietà dei comportamenti, della prudenza nel trattare temi delicati come quelli dove lui ha un colossale conflitto di interessi, nonché dell’equilibrio nei rapporti con i vari poteri dello Stato a cominciare dai magistrati e a finire ai giornalisti. Viceversa, ci siamo trovati un soggetto che non si capisce se sia più un dittatorello sfrontato di provincia o un comico mancato che fa ridere chi lo ascolta, come nel caso del suo intervento al Parlamento europeo di qualche anno fa quando accusò il capogruppo socialista europeo Schulze di somigliare a un kapò. Roba da far vergognare milioni di italiani che capirono da quel momento che il paese avrebbe perduto credibilità internazionale, com’è purtroppo avvenuto. Cos’altro aggiungere di un uomo che esalta le sue virtù sessuali e, viceversa, ingiuria quotidianamente i pochi che ancora lo contrastano? Ma in tutta questa confusione primeggia una Chiesa cattolica afflitta da afasia, timorosa, che non lo avversa in modo adeguato e lo lascia fare giustificandosi che ella "non si intromette nelle questioni politiche", quando per la sua vita dissoluta avrebbe dovuto ricevere la scomunica, perché reo di essere un divorziato recidivo, che svolge - lo afferma la moglie che ha chiesto il divorzio - una vita familiare scorretta e lontana dall’ideale di vita dei cattolici. Povere quelle famiglie sfortunate che hanno perduto il lavoro. Si trovano innanzi un capo di governo di gomma, che invece di diminuire loro l’IRPEF e aumentare quella dei ricchi fa il contrario: toglie ai poveri per ingrassare i ricchi. Bell’esempio di religiosità cattolica e di Robin Hood all’incontrario!

2 commenti:

Harley ha detto...

Ho trovato un paio di link in rete…tra i quali questo articolo, in cui secondo me si continua a difendere l’indifendibile…

http://www.loccidentale.it/articolo/perch%C3%A9+la+gente+continua+a+dare+credito+a+berlusconi.0077717

ed in più una rassegna video delle dichiarazioni del nostro “premier”…

http://tg24.sky.it/tg24/politica/2009/09/07/silvio_berlusconi_contro_la_stampa_videogallery.html

Cosa ne pensa???

Zeno ha detto...

Caro o cara Harley,
intanto grazie di essere intervenuto/a con il suo commento. Sono particolarmente contento delle poche righe inviate sul blog perché mi dà del lei. L’uso del lei si sta perdendo e nella rete le cose vanno ancora peggio. Dunque, un grazie particolare per la sensibilità mostrata nel riferirsi a me con un rapporto che non è da compagni di scuola. Lei mi chiede cosa penso dell’articolo “La mancanza di libertà di stampa? Una bufala. Fuoco su Berlusconi. Ma la gente crede al premier” scritto dal giornalista del sito l’Occidentale? Penso bene e male. Penso bene perché mi sembra un articolo che si legge bene, che non usa aggettivi offensivi, che usa una certa logica, semplicistica forse, sicuramente parziale, ma almeno tenta di argomentare. Non è né Feltri, nè Belpietro insomma. Ma penso anche male, perché si capisce subito che l’articolo è frutto di un modo di essere schierato con il centro-destra, in quanto il giornalista scrive tutto in difesa di Berlusconi. Non si legge mai una sola volta che il Presidente del Consiglio abbia potuto sbagliare. Pertanto, non è credibile. Ricordatevi che quando le critiche vengono ignorate e, viceversa, vengono utilizzati i pochi aspetti che effettivamente mostrano il Berlusconi buono (quello che avrebbe dovuto essere e che poi non è stato) allora vuol dire che manca di obiettività. Penso nel complesso male, perché omette di citare una serie di fatti gravi relativi alla vita politica e non di berlusconi. Cito solo due fatti a mo’ di sostegno della mia tesi su berlusconi: il colossale conflitto di interesse e la mancanza di carica etica di Brerlusconi che lo hanno portato a vivere la sua vita fuori dai dogmi della religione cattolica. Se aggiungiamo che è diventato lo zimbello dei circoli politici europei a causa della sua ossessione a raccontare barzellette e a fare le corna ai Capi di Stato nelle fotografie esce fuori un articolo che parla solo dei pochi fatti positivi che ha svolto. Io riconosco che i casi citati nell’articolo sono fatti politici positivi per Berlusconi. Ma onestà intellettuale mi impone di essere completo e non “dimenticare” mai fatti negativi. Dunque, l’articolo risulta essere nel complesso insufficiente, perché omette di citare gli aspetti spiacevoli della personalità di Berlusconi.

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