I giornalisti della maggior parte della stampa e delle televisioni in Italia, vuoi per naturale predisposizione ad adulare il potente di turno, vuoi perché avvertono il potere condizionante della linea politica della maggioranza di governo, si stanno quasi tutti allineando alle tesi propagandate da Berlusconi. Queste tesi dicono che l’Italia è un paese sano e che funziona bene. L’unica novità, come succede in questi casi, è che per eccessivo zelo nel seguire direttive subliminali di fede governativa, alla fine i giornalisti si ritrovano ad esagerare, eccedendo nei loro articoli quotidiani nell’uso dei superlativi assoluti. Si comincia col dire che lo scudo fiscale di Tremonti, l’«audace e creativo» Ministro del tesoro e delle finanze, ha avuto efficacissimi risultati. Si continua con le televisioni, l’arma più potente dell’esercito di Berlusconi che ha arruolato nelle sue truppe anche la RAI allineata ormai definitivamente alle direttive dei vari dirigenti di nomina berlusconiana. Queste televisioni dicono che loro fanno informazione e intrattenimento bellissimi, per merito di telegiornali, a nostro parere squilibratissimi, a favore di Berlusconi e di programmi di veline succinte che deliziano i telespettatori. Si continua, altresì, con il fermo proposito di fare delle buonissime riforme costituzionali le quali, in verità, sono dei precisi propositi di leggi ad personam a favore di Berlusconi e dei suoi investimenti. La carrellata è lunga. Ci fermiamo all’ultimo superlativo, che riguarda il nuovo nome del partito di Berlusconi chiamato il “Partito dell’Amore”, che è un partito a suo dire amabilissimo. Gli organi di informazione pro- Berlusconi, a fine anno, si sono scatenati. Settimanali, quotidiani, televisioni e bollettini di governo tutti a inneggiare al Presidente del Consiglio che è il più bravo di tutti, e le cui leggi sono straordinariamente efficaci ed equilibrate. Questo il fatto di oggi che vogliamo commentare brevemente. Diciamo subito che le notizie, mistificate e mistificanti fino alla nausea, non sono come vengono proposte alla pubblica opinione. Nella società italiana le cose vanno “malissimo” e purtroppo sono destinate ad andare ancora peggio. Il perché sta tutto in una parolina che tutti i filo-berlusconiani non possono soffrire: etica. Di leggi etiche non ne vogliono proprio sapere e si irritano da morire se si tenta di accennargliele. Tanto per rimanere nelle cose dette prima, lo “scudo fiscale” viene spacciato per legge intelligentissima. Invece è un disastro senza precedenti sul piano etico e morale, per il semplice motivo che i quasi cento miliardi di euro che sarebbero ritornati in Italia non sono piovuti dal cielo ma sono stati fatti rimpatriare con il doppio regalo agli intrallazzatori di professione sia della riduzione delle tasse dal 45% al 5% (ben nove volte di meno di quelle che pagano i cittadini onesti), sia dell’anonimato per tutti coloro i quali hanno commesso reati fiscali. Questa gentaglia avrebbe meritato altro che il regalo concesso loro dal governo berlusconiano. Questi gaglioffi che hanno avuto il grosso regalo di rimanere anonimi al fisco, avrebbero dovuto essere condannati e duramente su due distinti piani. Il primo dalla magistratura per evasione fiscale. Il secondo sul piano etico e morale per avere commesso il delitto più grave che interessa i comportamenti immorali della peggiore specie umana: quella di fregare gli altri. Noi giudichiamo questa gente che ha rimpatriato i capitali come bugiardi, mascalzoni e, dal punto di vista religioso, come peccatori disonesti. Far passare la sanatoria come un successo è manifestazione di malafede oltre che teorizzazione di disuguaglianza tra i cittadini. Ecco perché l’intero governo è bugiardo e ingiusto quando si esalta nel dichiarare il “successo” dello scudo fiscale. Nonostante la Costituzione italiana dica che tutti i cittadini devono essere uguali, con questa legge si è introdotta volutamente la disuguaglianza (alcuni maiali sono meno uguali di altri) che è un peccato grave soprattutto per chi professa una fede religiosa come quella cattolica. A farne le spese sono stati ovviamente le fasce più deboli e indifese, con il colpevole e rumoroso silenzio delle Eccellentissime Eminenze della Santa Romana Chiesa Cattolica che da un po’ di tempo mostrano, in modo pilatesco, “afasie” e distinguo a ripetizione. Non crediamo di aver detto delle cose inesatte. Piuttosto invitiamo chi non è d’accordo, magari qualcuno di quelli che hanno rimpatriato dei soldi in precedenza esportati clandestinamente, a scriverci. Se ne hanno il coraggio.
venerdì 1 gennaio 2010
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