giovedì 19 agosto 2010

Berlusconi: un uomo solo che butta giù la maschera del liberal-democratico.

Questo post vuole esprimere l’amarezza, la delusione e la preoccupazione di tutti quei cittadini che hanno capito che il Premier Berlusconi ha subito un processo involutivo così forte che lo ha trasformato in un pericoloso Capo di governo capace delle più spietate azioni antidemocratiche. Espellere il cofondatore del partito perché gli ha contestato in pubblico la conduzione personale del partito è la conferma delle sua natura antidemocratica. Altro che pensiero liberale. C’è il pericolo che l’ultimo Berlusconi - stanato dal cofondatore del Pdl Gianfranco Fini dal suo cliché di “governante illuminato” – sia stato costretto dalla lite in famiglia a mettere a nudo il suo vero pensiero politico antidemocratico, populista e anticostituzionale. Il rischio è che Berlusconi, senza più alcuna coscienza critica nel suo partito, possa trasformarsi in un pericoloso Mussolini degli ultimi anni della sua dittatura. Le prime avvisaglie ci sono tutte. L’inutilità del mediatore per eccellenza, il Plenipotenziario Gianni Letta, ne è la riprova. Il vero pericolo che corre il paese oggi sta tutto qui. Berlusconi, ormai incapace di nascondere le sue vere idee di uomo di potere, sta mettendo in evidenza la sua vera natura di governante alla Putin e alla Gheddafi, con i quali solidarizza da tempo senza freni nella sua lucida follia di piccolo autocrate assolutistico e prevaricatore, che non si ferma neanche con la perdita di rilevanti pezzi di governo (non ricordiamo più quanti Ministri e Sottosegretari del suo governo si siano dimessi per motivi etici e morali) e addirittura della medesima maggioranza politica in Parlamento. Davanti a un’opinione pubblica sbigottita dalla metamorfosi del suo personaggio e della sua azione politica, Berlusconi si muove come un despota senza scrupoli in grado di mischiare interessi privati, governo del paese e ricerca ossessiva di far cambiare idea (casacca) ai parlamentari che lo hanno abbandonato. Ma la cosa più triste e squallida è che ormai ha perduto qualunque forma di contegno a proposito della solidarietà che mostra quotidianamente alla cricca di affaristi che lo affiancano come un vero e proprio “Comitato di affari” volto a spremere “il limone” della ricchezza della Nazione. Cose da pazzi. E’ come se avesse venduto l’anima al diavolo, buttando a mare completamente l’Etica. Non rimane altro che sperare che la Chiesa Cattolica (CEI e Vaticano) lo abbandoni cambiando cavallo. Nell’opposizione, in questa opposizione, non c’è da sperare nulla. Non è in grado di garantire neanche il minimo. Nei momenti critici è necessario accettare anche i più insopportabili compromessi (“turarsi il naso ma votare contro" diceva Montanelli) per conseguire l’obiettivo di mandare a casa questo Comitato di furfanti che sta depredando la Nazione e che costringono milioni di cittadini e di famiglie nella massima indigenza quando Lui, il Cavaliere & C., riesce a imporre all’Agenzia delle Entrate lo scandalo “ad aziendam” in cui la Mondadori, azienda di sua proprietà, dovrà pagare solo il minitributo di 8,6 milioni di euro a fronte dei 350 milioni contestatigli ma che a causa delle leggi ad personam legiferate durante tutti questi anni lo hanno salvato. Che schifo! Di queste leggi ad personam (in realtà astuzie immorali per non dire illegittime) ne sono state contate ben 36. Sarà necessario ricordarsene quando Silvio Berlusconi, prima o dopo, perderà le sue ultime elezioni, per riportare all’Agenzia delle Entrate tutti i miliardi di euro che la sua corte di legulei Azzeccagarbugli hanno sottratto allo Stato. Ripetiamo che siamo alla frutta. Quest’uomo sta depredando l’Italia delle sue ricchezze e per giunta si permette di dichiarare pubblicamente che farà di tutto per “acquistare” i parlamentari finiani che lo hanno abbandonato. Per mantenere la sua maggioranza traballante è disposto a qualunque mezzo e lo stiamo vedendo con le azioni di killeraggio dei due killer professionisti del giornalismo, il duetto di Direttori del Giornale e di Libero, che mostrano quanto sia disperata questa sua azione e come abbia perduto qualsiasi ritegno. Si sta comportando come il Presidente di una squadretta di calcio che pubblicizza la campagna acquisti come se fosse il mercato del bestiame nel paese di montagna di sua proprietà. E’ semplicemente scandaloso. Noi ci auguriamo che la Chiesa cattolica, unico arbitro per il suo insuccesso, alle prossime elezioni non lo voti più. Altrimenti oltre al danno ci sarà anche la beffa!

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