Non ci vuole molto per capire che la campagna denigratoria del Direttore del Giornale, di proprietà del fratello di Silvio Berlusconi, non ha nulla di giornalistico. Si tratta invece di una regolare campagna scandalistica per mettere in difficoltà il Presidente della Camera Gianfranco Fini e chiederne le dimissioni, onde avere di nuovo un Presidente della Camera docile e ubbidiente come quello del Senato. Anche i sassi l’hanno capito. C’è poco da aggiungere su questa squallida vicenda denigratoria messa in atto dai fratelli Berlusconi. Basta leggere il testo dell’iniziativa di Feltri per capire che la furbata non regge. Afferma Feltri che “in seguito all’imbarazzante vicenda della casa di Montecarlo lasciata in eredità ad AN e finita nella disponibilità del fratello della compagna di Gianfranco Fini chiediamo che il presidente della Camera rassegni immediatamente le dimissioni della carica che ricopre”. Qui di imbarazzante ci sono due sole cose. La prima riguarda il fatto che se Fini dovesse dimettersi per una questione che non ha alcuna rilevanza penale allora Silvio Berlusconi avrebbe dovuto dimettersi da almeno 15 anni a tamburo battente perché lui di reati ne ha commessi a iosa, e che reati! Dunque, Feltri se avesse un minimo di dignità farebbe bene a ristabilire la verità laddove l’ha manipolata con articoli poco seri e in modo strumentale. Com’è noto, Feltri di attività denigratorie se ne intende ed è considerato un maestro perché, come ricordiamo tutti, dopo aver fatto dimettere il Direttore dell’Avvenire ha presentato a quest’ultimo le sue scuse dicendo che contrariamente a quanto aveva detto in precedenza non aveva alcuna prova relativa alle imbarazzanti vicende relative al suo Collega. Che dire di un parvenu che crede di essere un grande Direttore di giornale quando invece fa, e bene, l’attività sistematica della denigrazione degli avversari di Berlusconi? La seconda questione imbarazzante del testo scritto da Feltri riguarda l’ortografia delle parole. Ricordiamo al Direttore del Giornale che l’uso delle maiuscole segue il principio che la lettera maiuscola si usa come iniziale di parola anche nel caso di nomi indicanti titoli e attributi, come per esempio il Pontefice, Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera, il Presidente del Parlamento, etc. Cerchi la prossima volta di non commettere lo stesso errore e ripassi un buon testo di Grammatica. Ottimo è il Moretti-Consonni, Lingua Madre, Torino, SEI. A pag.10 troverà quanto abbiamo detto sopra.
venerdì 13 agosto 2010
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3 commenti:
Questa è la vergogna d' Italia. Avere giornalisti come feltri e compagni che fanno ridere il mondo con questo modo di fare giornalismo.
Però loro devono proteggeere il culo del padrone, a ragione o no, per cui occorre spargere veleno.
Mi chiedo quando finirà?
Fini ti conosciamo, sei quello del G8 di Genova, tua la responsabilità delle condanne inflitte ai funzionari di PS che credettero ai tuoi consigli, tua la legge Bossi/fini e poi, smettila di voltar gabbana solo perchè ti credi più bello del reame e prendi lezioni serali dalla Buongiorno.
Caro Anonimo,
intanto grazie di essere intervenuto. Comprendo la tua irritazione sul comportamento del Presidente della Camera Fini, che è stato espulso dal Pdl facendo venire meno la maggioranza dei deputati a Berlusconi, ma non capisco il livore che caratterizza il tuo commento. L’oggetto del post che ho scritto non sono le responsabilità di Gianfranco Fini nel G8 o perché autore di una legge inaccettabile ma l’attività di killeraggio dei due Direttori dei giornali di proprietà della famiglia Berlusconi, Feltri e Belpietro, che non stanno facendo giornalismo ma semplicemente killeraggio stomachevole per far dimettere Fini. Questa attività spionistica sui fatti privati non lede la dimensione politica di Fini, semmai può ledere quella personale che non ha legami con la sua carica istituzionale di Presidente della Camera. Piuttosto l’attività di killer aggio del duo è gravissima perché si legalizza l’intimidazione. Noi non ci stiamo e ci opponiamo contro questa inciviltà.
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